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·22 ottobre 2025
Roma, Gasperini: “Angeliño non ci sarà, gli altri tutti disponibili. Bailey dal 1′? Ecco come rispondo!”

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·22 ottobre 2025
Gian Piero Gasperini, allenatore della Roma, ha presentato la sfida contro il Viktoria Plzeň di Europa League. Di seguito le sue parole in conferenza stampa.
La Roma cerca subito riscatto dopo la sconfitta casalinga rimediata contro l’Inter di Cristian Chivu. I ragazzi di Gasperini scenderanno in campo domani sera contro il Viktoria Plzeň (attualmente quarta forza del campionato ceco) nel terzo match valevole per la fase a girone unico di Europa League. L’ex allenatore dell’Atalanta ha presentato oggi la sfida in conferenza stampa: di seguito le sue parole.
Le parole di Gian Piero Gasperini in conferenza stampa, riprese da vocegiallorossa.it.
Qual è la condizione generale della squadra? Chi non ci sarà? Qual è la situazione di Angelino? “No, su Angeliño c’è il comunicato medico: stanno effettuando degli accertamenti e non posso entrare nel merito. Dovete fare affidamento a quanto riferiscono i medici. Tutti ci auguriamo che possa essere disponibile al più presto. Per il resto, incrociando le dita, in questo momento siamo praticamente tutti a disposizione”.
Come sta Bailey? Può giocare titolare? “Per me – e mi ripeto per l’ennesima volta – i titolari sono tutti quelli che giocano: sia chi parte dall’inizio sia chi subentra. Chi va in campo è un titolare. Purtroppo, oltre a quelli consentiti dal regolamento, gli altri non possono giocare. Nel caso specifico, è difficile che possa partire dall’inizio, perché è stato fermo a lungo. In questo momento la cosa più importante è che sia guarito dal punto di vista fisico. Andrà recuperato con calma: ci vorrà qualche settimana, non so esattamente quante, per farlo arrivare alla migliore condizione possibile. Però, per spezzoni di partita, è sicuramente in grado di giocare”.
Quanto è importante la partita di domani? “È una partita importante perché abbiamo bisogno di vincere per risalire in classifica. Questo è un girone sicuramente non tra i più semplici, considerando il livello della competizione, quindi dobbiamo cercare di ottenere punti partita dopo partita per migliorare la nostra posizione. Come ho visto già lo scorso anno, con questa nuova formula la classifica è sempre molto corta: tra la qualificazione, il nono posto, il ventiquattresimo e i primi otto la differenza di punti è davvero minima. Ogni partita, dunque, diventa fondamentale sotto questo aspetto. La cosa più importante per noi, però, è tornare a vincere dopo la sconfitta contro il Lille”.
Centravanti: il campo dirà se c’è un titolare e una riserva o continuerà la rotazione continua? “Il turnover tra gli attaccanti sono ormai una necessità in tutte le squadre, in Italia come in Europa. Basta osservare le sostituzioni che vengono fatte: domenica, per esempio, nell’Inter è entrato Esposito, e così accade in ogni partita. Con le cinque sostituzioni, almeno un paio riguardano quasi sempre il reparto offensivo. È l’effetto del calcio post-Covid, da quando è stato introdotto questo nuovo regolamento. Per questo non si può più parlare di titolari e riserve: i titolari sono quelli che vanno in campo, e le scelte possono variare di volta in volta. Giocando ogni tre giorni, c’è la possibilità – nell’arco della stessa partita – di coinvolgere più giocatori, perché le gare vanno valutate nei 90 minuti e non solo nei singoli spezzoni. In attacco, in particolare, è il reparto in cui si interviene più spesso: basta guardare il mercato di tutte le squadre o i tabellini delle partite per rendersene conto. Le sostituzioni in avanti servono sia quando devi rimontare una gara, sia quando vuoi chiuderla. È una tendenza ormai strutturale del calcio moderno”.
Bailey è solo un esterno o può fare il centravanti? “Per emergenza si può fare tutto, non credo abbia le caratteristiche di un centravanti. C’è da dire che, teoricamente, gli attaccanti possono ricoprire diversi ruoli. In certi momenti possono adattarsi, perché nel reparto offensivo si vede un po’ di tutto. È sicuramente un giocatore offensivo, e i giocatori offensivi devono pensare soprattutto ad attaccare. Credo che lui, per abitudine, soprattutto in Inghilterra, abbia giocato spesso largo, molto esterno, più a destra che a sinistra, essendo mancino. Negli ultimi anni il suo ruolo principale è stato quello. La mia intenzione, per come giochiamo noi, è di portarlo un po’ più centralmente, più vicino alla porta, come è successo con Soulé e con altri giocatori. Anche per lui, dunque, l’idea è questa. Però non è un giocatore abituato a interpretare quel tipo di posizione, quindi dovremo scoprirlo insieme e valutare meglio le sue caratteristiche”.
Si aspettava qualcosa di diverso da Dybala contro l’Inter? “La partita è stata condizionata dal gol subito molto presto. L’intenzione era quella di giocare con un tridente leggero, tecnicamente abile e capace di non dare riferimenti, come in parte era successo nel finale a Firenze. Era un tipo di partita che, nella fase iniziale, poteva essere interpretata in quel modo, e sono comunque soddisfatto di ciò che abbiamo cercato di fare. In quel momento andava bene così, ma il gol preso subito ci ha inevitabilmente creato qualche problema. Nel secondo tempo la gara è cambiata: un po’ per merito nostro, un po’ perché l’Inter si è abbassata. Ecco perché dico sempre che le partite vanno viste nei 90 minuti: in una sola gara possono esserci due o tre fasi diverse, che portano anche a variare l’atteggiamento. Sarebbe stato difficile iniziare con lo stesso schieramento con cui abbiamo chiuso, mi sembra piuttosto improponibile. Le partite hanno sempre una loro evoluzione, e anche ciò che succede dopo è spesso figlio di quello che è accaduto prima. Non è una questione legata a Dybala: per me Dybala sta bene, sta ritrovando la condizione e può giocare, come ho già detto, in tutti i ruoli dell’attacco. L’importante è che stia bene”.
In difesa ha mandato in campo Ziolkowski, domani può giocare titolare? La sua crescita l’ha stupita? “Non mi ha stupito, perché lo vedo ogni giorno in allenamento. È un ragazzo di grande prospettiva, già nel giro della nazionale polacca, e ha mostrato fin da subito ottime qualità. Credo però che debba correggere un’abitudine: entra spesso in scivolata, e nel campionato italiano questo può essere penalizzante, perché anche quando prende la palla il primo contatto può valergli un cartellino giallo, e il secondo diventare pericoloso. È l’unico vero difetto su cui dovremo lavorare per eliminarlo. Per il resto, è davvero un ragazzo interessante, e sono convinto che farà un ottimo percorso. Sta facendo bene, anche per questo ho deciso di proporlo. Per quanto riguarda domani, non ho ancora deciso: l’unica cosa che valuterò con attenzione è la condizione di Cristante e Ndicka, che non si allenano da una settimana completa. Deciderò dopo l’allenamento di oggi se impiegarlo dall’inizio o a gara in corso”.
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