Juventusnews24
·18 novembre 2025
Rubinho: «Su Tudor vi avevo avvertito. Ora dico che con Spalletti la Juventus…». La previsione dell’ex portiere

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·18 novembre 2025

La panchina della Juventus non è un sedile qualunque: scotta, pesa e richiede spalle larghe per reggere una pressione che ha pochi eguali nel calcio italiano. A ribadire questo concetto, con una franchezza disarmante, è intervenuto Fernando Rubinho. L’ex portiere brasiliano, che l’ambiente bianconero lo conosce bene per averlo vissuto dall’interno negli anni dei trionfi, ha offerto ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com una disamina lucida sul recente avvicendamento tecnico, bocciando senza appello la gestione precedente per una questione di “standing”.
Secondo Rubinho, il fallimento di Igor Tudor era prevedibile sin dal principio, non tanto per questioni tattiche, quanto per la mancanza di quel carisma necessario per guidare la Vecchia Signora. «L’ho detto ad inizio anno: Tudor non aveva il peso di allenare la Juventus. Per guidare la Juve devi essere uno alla Allegri, Conte o appunto, Spalletti».
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Il paragone con i mostri sacri del recente passato bianconero serve a legittimare la scelta della dirigenza di virare su Luciano Spalletti. Per Rubinho, il tecnico di Certaldo rappresenta l’usato sicuro, la garanzia di chi ha già navigato in mari in tempesta portando la nave in porto. «Ha allenato grandi squadre, è stato anche all’estero. Ha vinto uno Scudetto con il Napoli. E’ una scelta, a mio avviso, sicura. Saprà gestire tutto nel migliore dei modi. Il mondo Juve è complesso, non è solo allenare». Questa sottolineatura sulla complessità del “Mondo Juve” è cruciale: a Torino non basta insegnare calcio, bisogna saper gestire dinamiche societarie e mediatiche che altrove non esistono.
Infine, uno sguardo al futuro personale. Rubinho, attualmente impegnato in Lussemburgo, non nasconde la nostalgia per il nostro calcio e lancia un messaggio chiaro alle società italiane, candidandosi per un ritorno in veste di preparatore. «Alleno i portieri dell’Atert Bissen. In futuro perché no? Davvero, mi farebbe piacere. La mia scuola, quella che preferisco, è italiana».
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