Sabatini si schiera duramente contro la cosiddetta “Marotta League”: «Non è potere, è competenza» | OneFootball

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Inter News 24

·7 novembre 2025

Sabatini si schiera duramente contro la cosiddetta “Marotta League”: «Non è potere, è competenza»

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Sabatini ha espresso la propria opinione in merito alle teorie social sull’influenza del presidente nerazzurro nel calcio italiano

Nel suo ultimo intervento su YouTube, Sandro Sabatini ha risposto con decisione a chi continua a parlare di una presunta “Marotta League”, teoria secondo la quale Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter, avrebbe un’influenza eccessiva sul sistema calcistico italiano. Il giornalista ha voluto chiarire una volta per tutte la sua posizione, definendo infondate le accuse che circolano sui social.

«Se esiste la Marotta League? Marotta è il dirigente probabilmente più importante, più potente e più esperto del calcio italiano. Ma pensare che possa influenzare arbitri, designazioni o calendari è qualcosa di profondamente e assolutamente sbagliato», ha dichiarato Sabatini nel suo video.


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Il giornalista ha poi ribaltato il significato dell’espressione, spiegando come il successo dell’Inter sia frutto di lavoro e organizzazione, non di favoritismi: «Lasciate stare le sciocchezze dei social. Se davvero esiste una Marotta League, è quella della competenza, della programmazione e dei risultati ottenuti sul campo».

Negli ultimi anni, infatti, Marotta ha guidato la società nerazzurra attraverso un percorso di crescita solido, culminato con la seconda stella e con una gestione finanziaria e sportiva elogiata da gran parte degli addetti ai lavori.

Sabatini ha invitato tifosi e opinionisti a giudicare l’operato del dirigente per i fatti concreti: «Guardate il mercato dell’Inter e i risultati ottenuti: questo è il vero effetto Marotta, non certo quello che raccontano le teorie dei social».

Parole nette, che mirano a ristabilire una distinzione chiara tra merito sportivo e polemica digitale, in un momento in cui il dibattito attorno al calcio italiano tende sempre più a spostarsi dal campo alle narrazioni virtuali.

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