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·27 novembre 2025
🚨 Sampdoria, Fredberg: “Budget IMPORTANTE, saremo aggressivi sul mercato. Algoritmi? Mi irrita questa accusa!”

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·27 novembre 2025

Jesper Fredberg, CEO della Sampdoria, ha parlato nel corso di una lunga intervista stabilendo la strategia di mercato e chiarendo alcuni aspetti come ad esempio l’obiettivo della Samp. Di seguito le sue parole riprese da Repubblica.
Fredberg, sincero: si aspettava un inizio cosi complicato?
«Per niente. Immaginavo risultati ben diversi. Quando dissi a fine mercato che avevamo acquistato giocatori affamati, ci credevo per davvero. E onestamente lo penso ancora: per me la squadra è valida, anche se sul mercato di gennaio sarà rinforzata. Per colpa nostra, e anche un po’ per via dei tanti infortuni, ha reso al di sotto del potenziale».
Ecco, parliamo di mercato. La gente ha paura di finire in serie C e si aspetta una decisa campagna di rafforzamento. Si parla di cinque o sei rinforzi. C’è il budget per operare in questo modo?
«Non vi dirò a quanto ammonta, non sarebbe strategico, nè svelerò il numero di giocatori che vogliamo comprare, nè in quali reparti intervenire, su come ci muoveremo consentitemi un po’ di riservatezza, ma il budget c’è, ciò che ha messo a disposizione la proprietà è una cifra importante, si può attaccare il mercato, essere aggressivi. L’ideale sarebbe avere dei rinforzi pesanti già con l’Avellino, nella prima partita subito dopo la sosta, al tempo stesso però non possiamo permetterci di sbagliare. Questa campagna trasferimenti è fondamentale, deve darci l’energia giusta per risalire la corrente, la spinta per svoltare definitivamente».
Perdoni la provocazione: la gente trema. Prenderete ancora giocatori attraverso gli algoritmi?
«Il dovermi difendere da una simile accusa quasi mi irrita, ma dall’altro lato ringrazio per la domanda che mi permette, spero, di fare definitiva chiarezza. I dati da soli non comprano giocatori. Mai. Aiutano a non sbagliare, è diverso. Noi individuiamo i rinforzi, non solo io, Andrea Mancini, con cui sono in perfetta sintonia, Invernizzi, andiamo a vederli, puntiamo a conoscerli, per capire non solo le doti tecniche, ma pure la loro capacità di adattamento. Tiriamo giù un profilo completo, al quale, poi aggiungiamo l’algoritmo. Tutti usano i dati, sarebbe assurdo non farlo. Ma è un supporto, non la linea guida».
Nella situazione in cui siete ha ancora senso parlare di serie A o di play off?
«Noi abbiamo dei tifosi straordinari e non vanno presi in giro. Guai ad illuderli, serve realismo. Ora dobbiamo tirarci fuori dai guai, poi, step by step, arrivare a metà classifica e lì consolidarci, dando continuità alle prestazioni. Affermare altro al momento è assurdo».
Il patron Tey ha parlato di serie A da raggiungere nel 2028. La pensa così anche lei?
«Idea possibile. Ne sarei felice. Significherebbe che il nostro progetto a lungo termine ha ripreso a crescere, dopo queste attuali difficoltà, e ha raggiunto un primo traguardo importante. Augurandoci poi di continuare ancora nella risalita».
Fa effetto sentirla parlare di un tempo così lontano, dopo che anche lei è finito nel mirino della tifoseria con striscioni che la invitano ad andarsene.
«Nel calcio bisogna accettare tutto, qualsiasi critica. Ma io ho fiducia nel mio lavoro e nelle idee di questa società. Sono certo che si possa fare bene. E se devo essere sincero, almeno un desiderio, anche in un momento così difficile, mi sento di esprimerlo: mi piacerebbe essere giudicato per quello che faccio o che farò, non perché sono legato a questa dirigenza. Che peraltro, voglio sottolinearlo, non mi fa mai mancare il suo supporto, continua a mostrare grande fiducia in tutti noi e mai ha dato segnali di disimpegno. Chi comanda forse si vedrà poco, ma è ben presente nella gestione».
Lei, visti i risultati, ha mai pensato a un passo indietro?
«Dimissioni intende? No. Mai. Arrendersi non fa parte del mio carattere. Credo in quello che facciamo. I conti si fanno alla fine».
Donati invece è stato costretto a farsi da parte.
«Preferisco parlare di chi è arrivato. Gregucci, tecnico molto esperto. Guida ideale, anche per far crescere Foti, il suo vice. Giovane in cui crediamo molto».
Con Lombardo pronto a fare da balia. E a subentrare in panchina, qualora le cose dovessero ulteriormente precipitare.
«Assolutamente no. Non è stato preso per questo. Con la panchina non c’entra niente. La proprietà ci è venuta incontro con un extra budget, Lombardo è un innesto prezioso. Sarà un anello di congiunzione fra settore giovanile, prima squadra e dirigenza. Conosce la storia del club. E sa bene come esaltarne l’immagine».
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