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·24 settembre 2025

Sampdoria, tifosi rabbiosi per quel comunicato. È contestazione ad oltranza

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Sampdoria, tifosi rabbiosi per quel comunicato percepito come una provocazione irrealistica. È contestazione ad oltranza

Quando la toppa è peggio del buco. Il tentativo della Sampdoria di placare gli animi con un comunicato ufficiale si è rivelato un boomerang, alimentando una frattura con la tifoseria che ora appare insanabile. Il messaggio, firmato da Joseph Tey ma ispirato dal plenipotenziario Nathan Walker, che fissava il ritorno in Serie A entro il 2028, è stato percepito come una provocazione irrealistica, l’ennesima dimostrazione di una gestione distante e sorda alle richieste della piazza.

La risposta del tifo non si è fatta attendere. Poche ore dopo, migliaia di sostenitori blucerchiati hanno riempito la Gradinata Sud per un’assemblea pubblica che ha sancito l’unità d’intenti di tutto il mondo sampdoriano. L’obiettivo comune: contestare apertamente l’attuale proprietà in quello che è considerato il momento più buio della storia del club. Nel mirino sono finiti i vertici societari: Joseph Tey, a cui si riconoscono gli investimenti ma si imputano errori nella scelta dei collaboratori; il presidente Matteo Manfredi, visto come una figura puramente formale; e il direttore sportivo Fredrik Fredberg. Ma è soprattutto la figura di Nathan Walker, considerato il vero uomo forte, a irritare i tifosi per il suo silenzio e la sua gestione autoritaria.


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La contestazione va ben oltre i risultati disastrosi della prima squadra, ultima a zero punti. I tifosi denunciano un ridimensionamento totale del club: dalle giovanili smantellate alla squadra femminile costretta a ripartire dall’Eccellenza, fino all’allontanamento di bandiere come Lombardo ed Evani.

Dal confronto è emersa una linea d’azione chiara: una protesta costante e incessante. Sono previsti cortei, sit-in a Bogliasco e contestazioni allo stadio. Il sostegno alla maglia non mancherà, ma i fischi saranno inevitabili se la rotta non cambierà. Il messaggio finale è un ultimatum: i tifosi chiedono alla proprietà di prendere atto della propria incapacità, di dichiararlo pubblicamente e di mettere in vendita la Sampdoria, per lasciare spazio a chi possa garantire al club un futuro credibile.

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