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·15 settembre 2025

San Siro Milan, oggi giornata decisiva: confronto i rossoneri, Sala e l’Inter. Tutti i temi sul piatto

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San Siro Milan, oggi giornata decisiva per il futuro dell’impianto: confronto tra i rossoneri, l’Inter e il sindaco Sala

Milano si trova a un bivio storico per quanto riguarda il futuro dello stadio San Siro, un’icona del calcio italiano e un simbolo per i tifosi di Inter e Milan. La vicesindaca Anna Scavuzzo ha incontrato i rappresentanti dei due club, in una fase cruciale di trattativa per la vendita e la demolizione dell’impianto. L’obiettivo dell’incontro, come riportato da La Repubblica edizione milanese, è quello di raccogliere le richieste dei consiglieri comunali, in particolare del Partito Democratico (Pd), e di definire gli ultimi dettagli prima che la delibera venga presentata in giunta.

Uno dei punti più spinosi è il contributo di 36 milioni di euro che il Comune destinerà a bonifiche e demolizioni. Il Pd, il cui voto sarà determinante per l’approvazione, percepisce questo come un eccessivo sconto concesso ai club. Il partito chiede garanzie chiare sulla creazione di aree verdi profonde e sul ruolo che Palazzo Marino avrà nella gestione successiva alla vendita. La preoccupazione principale è che, una volta ceduta l’area, la regia pubblica venga meno, lasciando i cittadini senza un’adeguata supervisione sul progetto.


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La posizione del Pd e le richieste per la delibera

Le richieste democratiche non si limitano agli aspetti economici. Il partito vuole che il testo della delibera e la bozza del contratto siano resi pubblici prima del voto, una richiesta che finora è stata respinta. Il sindaco Sala si è mostrato sereno, assicurando che tutte le procedure corrette sono state seguite. Tuttavia, la pressione è alta. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha lasciato la decisione ai dirigenti locali, evidenziando l’importanza della questione a livello cittadino. La delibera dovrà essere approvata entro giovedì 18 settembre, a meno di convocazioni straordinarie.

Nel frattempo, il Milan si muove con nuove figure chiave. La direzione sportiva ha visto l’arrivo di Tare, un esperto dirigente che ha già dimostrato le sue capacità. Inoltre, l’incarico di allenatore è stato affidato a un nome di grande rilievo come Massimiliano Allegri, il quale ha già avuto successo con il club e ora è tornato per una nuova sfida. Queste nomine mostrano l’impegno della dirigenza rossonera nel costruire un futuro vincente, sia in campo che fuori. La trattativa sullo stadio è quindi un elemento cruciale per il futuro del Milan, che vuole un nuovo stadio moderno per competere ai massimi livelli in Europa.


Opposizione, Legalità e Referendum: I prossimi passi

Anche le opposizioni si stanno muovendo. Attualmente, l’orientamento è quello di non partecipare al voto, lasciando la responsabilità alla maggioranza, ma non manca la tentazione di votare “no” per mettere in difficoltà la giunta. Hanno ribadito l’impossibilità di esprimersi senza aver visionato i documenti ufficiali. Nel frattempo, la vicesindaca Scavuzzo ha incontrato il dipartimento Legalità del Pd e incontrerà il Comitato Legalità del Comune, presieduto da Nando Dalla Chiesa, per assicurare la massima trasparenza e legalità all’operazione. Questo passo è cruciale dopo le recenti inchieste sui grandi cantieri cittadini.

Infine, il consigliere dei Verdi, Carlo Monguzzi, ha rilanciato l’idea di un referendum popolare per salvare il Meazza dalla demolizione. Questa proposta, seppur non ancora ufficialmente supportata, sottolinea il forte legame emotivo che molti milanesi e calciofili hanno con lo stadio Giuseppe Meazza. Il futuro del Meazza e delle sue aree circostanti rimane incerto, ma una cosa è certa: la decisione che verrà presa nei prossimi giorni avrà un impatto duraturo sulla città di Milano e sul destino di Inter e Milan. L’attesa è alta, i punti da sciogliere sono cruciali e il tempo a disposizione si sta esaurendo.

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