San Siro, scontri in aula ma niente voto: lunedì la giornata decisiva | OneFootball

San Siro, scontri in aula ma niente voto: lunedì la giornata decisiva | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcio e Finanza

Calcio e Finanza

·26 settembre 2025

San Siro, scontri in aula ma niente voto: lunedì la giornata decisiva

Immagine dell'articolo:San Siro, scontri in aula ma niente voto: lunedì la giornata decisiva

Ieri, a Palazzo Marino, è iniziata la discussione in Consiglio comunale sulla delibera per la vendita dello stadio San Siro, con annesse aree limitrofe, a Inter e Milan per il loro progetto di un nuovo stadio condiviso che dovrebbe sorgere accanto all’attuale Meazza, che sarebbe così abbattuto quasi interamente.

Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera-Milano, la discussione è andata avanti fino alle 20.30, come previsto nella convocazione ufficiale dei lavori iniziati alle 16.30, ma non ha portato a nessuna votazione, visto che questa è prevista per lunedì 29 settembre. Ma i colpi di scena non si sono di certo fatti attendere.


OneFootball Video


La consigliera dem Monica Romano, per esempio, nonostante la rotta indicata dalla direzione metropolitana del Pd, non scioglie ancora la riserva. Così come il capogruppo della lista Sala Marco Fumagalli che deciderà il suo voto solo lunedì. I loro voti potrebbero risultare decisivi visto il clima di indecisione e considerando che la delibera passerà solamente se ci saranno 25 voti favorevoli sui 49 consiglieri, sindaco Giuseppe Sala compreso.

Durante la seduta, la vicesindaca Anna Scavuzzo, che ha ereditato la delega alla Rigenerazione Urbana dopo l’inchiesta che ha coinvolto l’ex assessore Giancarlo Tancredi, ha voluto mettere in guardia i colleghi: «Ciò che scegliamo oggi avrà un impatto significativo sul nostro futuro. Saranno opere utili per migliorare la vita dei cittadini. Non voglio pensare a uno scenario in cui San Siro rappresenti solo la memoria dei fasti del passato. San Siro non è solo lo stadio. E immaginare la trasformazione di questa grande area significa immaginare la trasformazione di più quartieri della città». E qui sono partiti alcuni “buh” di dissenso dal pubblico presente in aula, che hanno costretto la presidente del Consiglio Elena Buscemi a intervenire per riportare l’ordine.

Non sono mancate, ovviamente le frecciate all’opposizione, sottolineando come il sindaco Sala «ha riconosciuto una strada che era necessario percorrere. Su questa strada non prevalgono le logiche della politica della nostalgia o della politica dell’azzardo». Una stoccata, dunque, a chi vorrebbe percorrere la via della riqualificazione del Meazza ma anche una risposta alle polemiche che si sono sollevate nei giorni scorsi in merito alle catene di controllo delle società e a chi sostiene che si stia vendendo lo stadio a occhi chiusi. «La strada di Milano deve essere caratterizzata da un dinamismo governato dalla politica della responsabilità», ribadisce la vicesidnaca e, dopo queste parole, augura «un buon lavoro» al consiglio comunale.

Augurio che però non è piaciuto all’opposizione che lo ha interpretato come una presa in giro, affermando che i propri emendamenti alla delibera «saranno comunque bocciati». Al momento gli emendamenti depositati sono stati 50 ma sono destinati ad aumentare. Forza Italia dovrebbe presentarne in tutto 160, Fratelli d’Italia quattro e la Lega tre. Hanno preparato 22 emendamenti anche il verde Carlo Monguzzi, il consigliere del gruppo misto Enrico Fedrighini e il dem Alessandro Giungi.

Un sentore di questo è la richiesta di sospensiva della delibera portata avanti dai consiglieri di opposizione, bocciata con 26 voti contrari. Se la stessa quota fosse raggiunta nella votazione della delibera, questa passerebbe con il consenso del Consiglio comunale. Ma la strada da percorrere è tutt’altro che semplice, come sembrerebbe.

Il centrodestra vuole essere compatto e di conseguenza all’unisono vorrebbe propendere per la contrarietà o a uscire dall’aula al momento della votazione. Nonostante la direzione metropolitana del Pd abbia indicato la rotta del sì ai consiglieri dem a Palazzo Marino, ci sono ancora alcuni indecisi. Monica Romano non scioglie per ora la riserva. Così come il capogruppo della lista Sala Marco Fumagalli.

Proprio Fumagalli, nella giornata di ieri, ha avuto un lungo incontro con l’assessore al Demanio e al Piano Straordinario Casa Emmanuel Conte, anche lui della Lista Sala, ma preferisce aspettare lunedì per esprimere il suo voto. Come nel gioco dell’oca, quindi, si torna alla casella iniziale: la maggioranza può contare su 23 voti favorevoli e due nodi ancora da sciogliere.

Per cercare di convincere gli indecisi, considerando che nella maggioranza ci sono già sette consiglieri che voteranno no alla delibera, si è al lavoro per emendare il testo in tema sostenibilità e legalità. In particolare, si sta cercando di inserire la previsione di una white list per le imprese che dovranno eseguire i lavori, necessità che ha evidenziato il comitato per la legalità. Le modifiche alla delibera potrebbero essere apportate perché non andrebbero a snaturare la trattativa con i club.

Infine, visto che alle 20.30 è decaduto il numero legale, durante la votazione per un proseguimento dei lavori anche in serata, lunedì basteranno 15 consiglieri presenti per far partire i lavori al posto dei 25 richiesti in prima convocazione.

Visualizza l' imprint del creator