Calcio e Finanza
·17 novembre 2025
Scontro sul salary cap in Premier League: gli agenti minacciano la causa

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·17 novembre 2025

La possibile introduzione di un salary cap in Premier League sta portando una vera e propria spaccatura all’interno del sistema calcio inglese. Infatti, tre delle più grandi agenzie che rappresentano calciatori hanno già esposto una possibile azione legale qualora il massimo campionato inglese andasse fino in fondo.
Come riporta il quotidiano britannico The Times, queste tre agenzie sono CAA Base, CAA Stellar e Key Sports Management, che insieme rappresentato centinaia di calciatori che militano in Premier, tra cui anche quelli più iconici come Cole Palmer e Jack Grealish. Queste hanno incaricato venerdì un importante studio legale londinese di scrivere al dipartimento legale della Premier League, contestando il fatto che l’Association of Football Agents non sia mai stata consultata sulla questione e sostengono che tale tetto, noto come ancoraggio, violerebbe le norme sulla concorrenza. Si tratta di un sistema che andrebbe a limitare le spese consentite ai club in base a quanto incassato dai diritti televisivi e premi da parte della squadra ultima classificata nella stagione sportiva precedente. Un effetto collaterale sarebbe la riduzione della possibilità di garantire i lauti compensi ai calciatori come fatto fino a questo momento.
Una votazione in merito a questo tipo di calcolo delle spese dovrebbe esserci per questo venerdì, durante una riunione programmata e che vede al centro nuove proposte finanziarie che includono sia le regole sul rapporto tra costi della rosa e ricavi, sia l’ancoraggio, che limiterebbe le spese a cinque volte l’importo versato dalla Premier League all’ultima classificata. Per fare un esempio concentro sulla base dei risultati della stagione 2023/24, lo Sheffield United, classificatosi ultimo quell’anno, ha incassato dalla Premier, fra diritti tv e premi, 109,5 milioni di sterline, con il limite che sarebbe fissato così a 550 milioni di sterline (pari a 625 milioni di euro).
La Professional Footballers’ Association ha già minacciato di avviare un’azione legale a nome dei suoi membri e ha programmato un incontro con tutti i 20 capitani di Premier League nei prossimi giorni, a causa del potenziale impatto che i cambiamenti potrebbero avere sulla capacità dei club di competere con gli stipendi offerti dalle principali rivali europee. Nella lettera inviata a Kevin Plumb e Jamie Herbert, rispettivamente consulente legale capo e responsabile della governance della Premier League, gli agenti chiedono che le proposte di modifica alle normative finanziarie vengano ritirate. In caso contrario, avvertono, saranno pronti a una propria azione legale.
Nella lettera, viene sostenuto come l’introduzione sia delle regole sul rapporto costi della rosa, sia dell’ancoraggio, violerebbero l’articolo 2 del Competition Act 1998, oltre a costituire un abuso della posizione dominante della Premier League, anch’esso contrario alla stessa legge. Si aggiunge inoltre che si tratterebbe di una limitazione illegale del commercio, poiché imporrebbe artificialmente un tetto alla spesa dei club per giocatori, staff tecnico, commissioni di trasferimento e agenti. La Professional Footballers’ Association afferma inoltre che non esiste alcuna giustificazione legale per questi cambiamenti regolamentari, respingendo l’idea che le proposte siano pensate per mantenere l’equilibrio competitivo nella massima divisione inglese.
Il sentimento di vedersi limitare la propria libertà di spesa, così da avere meno potere economico delle concorrenti europee, inizia a serpeggiare fra i vari club di Premier e ormai non è una cosa che interessa le cosiddette big, Manchester City e United sono da sempre contrarie a queste misure, ma preoccupa anche diversi altri club.
Una posizione ufficiale in merito da parte della Premier League non è ancora arrivata, ma si fa sapere come le tre agenzie fossero tra le 10 principali società di gestione consultate sul tema nell’ultimo anno e che finora queste non hanno mai voluto partecipare al dialogo, sottolineando anche che non ci sono state azioni legali quando la UEFA propose regole sul rapporto costi della rosa per i club impegnati nelle competizioni europee. In una dichiarazione precedente, un portavoce della Premier League aveva affermato: «L’obiettivo della Lega è mantenere il valore della Premier League, l’equilibrio competitivo e assicurare che i club operino in modo finanziariamente sostenibile. Stiamo collaborando con i nostri club, che continueranno a valutare le proposte. Avranno la possibilità di votarle più avanti questo mese». Ma ora non sembra più esserci un tentativo quantomeno di collaborare, ma bensì uno scontro ormai aperto, almeno quanto riguarda club e calciatori.









































