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·14 dicembre 2025
Scossa epocale dalla Spagna: principe saudita pronto a rilevare il Barcellona con un’offerta da 10 miliardi

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·14 dicembre 2025

Il Barcellona potrebbe trovarsi di fronte a uno dei bivi più significativi della sua storia. Dalla Spagna rimbalza una notizia destinata a far discutere: un’offerta da 10 miliardi di euro sarebbe pronta per l’acquisizione del club blaugrana da parte del principe ereditario saudita Mohamed bin Salman.
L’indiscrezione è stata riportata da un giornalista di ChiringuitoTV, fonte spesso vicina ai grandi dossier del calcio iberico.
Se confermata, l’operazione rappresenterebbe la più alta valutazione mai ipotizzata per un club calcistico, superando qualsiasi precedente tentativo di acquisizione nel panorama sportivo internazionale. Una cifra che non avrebbe solo un valore simbolico, ma risponderebbe a una necessità concreta: la fragile situazione finanziaria del Barcellona.
Attualmente, il debito complessivo del club catalano supera i 2,5 miliardi di euro, includendo passività strutturali, obbligazioni a lungo termine e impegni legati al rinnovamento dello stadio.
L’eventuale ingresso del principe saudita non si limiterebbe a un semplice salvataggio economico. Secondo le ricostruzioni provenienti dalla Spagna, i 10 miliardi ipotizzati servirebbero a:
Un piano di trasformazione totale che riporterebbe il Barcellona ai vertici finanziari e sportivi del calcio mondiale.
Resta però un ostacolo tutt’altro che marginale. Il Barcellona non è una società privata tradizionale, ma un club di proprietà dei suoi soci, i celebri socios. Qualsiasi ipotesi di cessione richiederebbe un passaggio democratico fondamentale.
“Il Barcellona appartiene ai suoi tifosi” non è solo uno slogan, ma un principio fondante. Un’eventuale apertura a un investitore straniero solleverebbe un dibattito profondo su identità, governance e futuro del motto “Més que un club”.
L’interesse di bin Salman si inserisce in una strategia più ampia dell’Arabia Saudita, sempre più protagonista nello sport globale. Tuttavia, per il Barcellona la questione va oltre l’aspetto economico: si tratta di scegliere tra difesa del modello storico e adattamento a un calcio sempre più dominato da capitali sovrani e fondi internazionali.
Nei prossimi mesi, questa indiscrezione potrebbe trasformarsi in un caso politico-sportivo di risonanza mondiale, capace di ridefinire non solo il futuro del Barça, ma l’equilibrio stesso del calcio europeo.









































