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·10 settembre 2019
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·10 settembre 2019
Costretto a rinchiudersi in casa per scampare all'assalto dei tifosi dopo un rigore sbagliato. È quanto accaduto a Umaru Bangura, capitano della Sierra Leone che domenica scorsa ha vissuto la pagina più nera della propria carriera.
Il centrocampista dello Zurigo si è infatti fatto parare dagli undici metri quel calcio di rigore che avrebbe permesso alla sua Nazionale di superare per 2-0 la Liberia, strappando così il pass per un nuovo turno di qualificazioni al Mondiale di Qatar 2022.
Un sogno infrantosi sul dischetto e che improvvisamente ha scatenato l'ira dei tifosi. L'errore di Bangura è infatti costato l'eliminazione alla Sierra Leone, visto che l'1-0 della gara di ritorno non è bastato per ribaltare la sconfitta di 3-1 subita all'andata. Liberia avanti dunque e Bangura costretto a rifugiarsi nella propria abitazione.
Un gruppo di tifosi ha infatti attaccato la casa del calciatore, lanciando numerose pietre contro le pareti e provocando danni ingenti a porte e finestre. Un episodio che ha terrorizzato Bangura, come riportato alla 'BBC' dal diretto interessato.
"Uno dei giorni peggiori della mia vita. Non potevo nemmeno uscire perché non mi aspettavo questo tipo di ostilità nei miei confronti. Ho fatto il mio lavoro come capitano. Sono davvero deluso ma allo stesso tempo desidero scusarmi e chiedere perdono".
Gli atti di violenza nei confronti del centrocampista non sono però stati gli unici della giornata, dato che al di fuori dello stadio alcuni tifosi hanno preso d'assalto anche gli addetti della Croce Rossa che hanno aiutato Bangura a lasciare la struttura.
"Sono rimasto davvero deluso dalla Sierra Leone. Alcuni teppisti scontenti sono andati a casa di Bangura e hanno lanciato delle pietre. Non va bene per il gioco. È il nostro capitano e il calcio è un gioco. Il teppismo sta diventando senza precedenti. Penso che debbano essere messe in atto misure per combatterlo".
Questo il commento del Ministro dello sport della Sierra Leone, Ibrahim Nyelenkeh. Una serie di episodi violenti che non si dovranno mai più verificare.