Simone Inzaghi e Carlo Ancelotti, Aldo Cazzullo: «Hanno fatto scelte opposte, ma non esiste il buono e il cattivo. C’è però una forte differenza tra i soldi e i sogni…» | OneFootball

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Calcionews24

·5 giugno 2025

Simone Inzaghi e Carlo Ancelotti, Aldo Cazzullo: «Hanno fatto scelte opposte, ma non esiste il buono e il cattivo. C’è però una forte differenza tra i soldi e i sogni…»

Immagine dell'articolo:Simone Inzaghi e Carlo Ancelotti, Aldo Cazzullo: «Hanno fatto scelte opposte, ma non esiste il buono e il cattivo. C’è però una forte differenza tra i soldi e i sogni…»

Simone Inzaghi e Carlo Ancelotti, scelte diverse dopo Inter e Real Madrid: il commento sui due tecnici di Aldo Cazzullo

Simone Inzaghi e Carlo Ancelotti hanno deciso di lasciare rispettivamente l’Inter e il Real Madrid. Per Inzaghi si profila un futuro dorato in Arabia Saudita, alla guida dell’Al Hilal, pronto a offrirgli un progetto ambizioso e risorse illimitate. Ancelotti, invece, ha ceduto al corteggiamento del Brasile, accettando la prestigiosa panchina della nazionale verdeoro. Le motivazioni dietro queste scelte appaiono diverse, ma accomunate dalla ricerca di stimoli inediti. Sul Corriere della Sera, con un pezzo in prima pagina, parla del tema Aldo Cazzullo, giornalista a tutto tondo, che spazia dalla politica alla storia e che segue il calcio, da appassionato e tifoso juventino dichiarato. Ecco l’incipit del suo articolo:

«Le due uscite di scena non potrebbero essere più diverse. L’anziano realizza il sogno di ogni bambino: andare al Mondiale, sia pure in panchina, come allenatore. Il giovane realizza il sogno di ogni adulto: diventare multimilionario. Qual è la scelta migliore? Ovviamente, non esiste risposta. Non c’è il buono e non c’è il cattivo, in questa come in molte altre storie. Carlo Ancelotti non lavora certo gratis, e Simone Inzaghi metterà certo anche in Arabia Saudita la passione che ha sempre dimostrato. Tuttavia la distanza fa una certa impressione». La conclusione fa pendere la bilancia a favore dell’ex madridista: «Noi ci limitiamo a dire che seguiremo l’ascesa del calcio arabo con l’interesse che merita, ma ai Mondiali, Italia a parte, tiferemo Brasile, con l’incanto di quando eravamo bambini».

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