Sogliano: "Diventiamo presto una squadra, umili e affamati come chiede il popolo gialloblù" / VIDEO | OneFootball

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·3 settembre 2025

Sogliano: "Diventiamo presto una squadra, umili e affamati come chiede il popolo gialloblù" / VIDEO

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Verona - Le dichiarazioni del Direttore Sportivo Sean Sogliano, rilasciate nella conferenza stampa di oggi, mercoledì 3 settembre.

Cosa è successo nell’ultima giornata di mercato?È una giornata sempre particolare, in cui si rincorrono un po’ tutti ed è un mondo a sé. Noi avevamo chiuso altre operazioni in settimana, volevamo capire se c’era davvero la possibilità di prendere Baldanzi che per noi sarebbe stato un giocatore in più per alzare il livello. Nei giorni precedenti c’era una buona possibilità di chiudere, perché il giocatore era convinto e veniva volentieri. Ma la notte precedente all’ultimo giorno c’è la Roma ha deciso di non far uscire il giocatore in prestito. Su Faivre volevo capire se ci fosse un giocatore con caratteristiche simili a Baldanzi, ma ripeto che era una cosa in più. Un’idea bella, ma al di là dell’esito finale dell’operazione, io lo ripeto ancora, io voglio solo giocatori che vengono qui e vanno a dormire con la maglia del Verona".


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Cosa c’è di vero su Gagliardini e il mercato degli svincolati?Ad oggi non esiste più un mercato chiuso. Noi abbiamo finito come potevamo fare e pensiamo che sia chiuso per noi. Il nostro vantaggio è che abbiamo posti in lista che possono essere utilizzati. Non bisogna prendere dei giocatori per forza, ma se magari abbiamo un’idea che qualcuno ci possa dare una mano ci faremo un pensiero. Ormai il mercato non chiude mai".

Secondo lei la rosa è completa? È riuscito a fare tutto quello che avevate in mente?Le squadre sono complete o meno in base a quello che dice il campo. Abbiamo fatto una buona partita a Udine, e ho sentito parole incoraggianti e positive. Poi contro una squadra, la Lazio, che al 100% è più forte del Verona, ho sentito parole negative. Ma quello che conta è il campo e i giocatori che devono conoscersi e prendere una buona condizione”.

Con la nuova proprietà si aspettava un margine operativo diverso?Credo che le aspettative quando c’è un cambio di società ci siano da parte di tutti. Io non voglio fare l’avvocato di nessuno ma per mia scelta sono qui da 4 anni e ho messo davanti il Verona a tutto, e così continuerò a fare. Presidio ha detto che questo sarebbe stato l’anno più difficile della loro presidenza, e a livello di mercato non è cambiato tanto. Abbiamo dato via tanti giocatori, come sempre, però io penso che anche il fondo americano voglia dimostrare che vuole fare bene. In questo momento la mia priorità è lavorare insieme al mister e ai giocatori. Tre anni fa ci siamo salvati allo spareggio, due stagioni fa alla penultima giornata e lo scorso anno all’ultima. Se dopo due giornate vogliamo dividerci, ognuno faccia le proprie scelte. Se invece vogliamo stare uniti e preparare un anno di battaglie sportive, io sono con voi”.

Questo mancato cambio di passo della proprietà è spiegabile da un lato economico?Ripeto che, secondo me, non è questione di cambio di passo. Ci sono delle proprietà americane con disponibilità diverse, qui si parte da una concezione diversa. Secondo me sul mercato sono arrivati giocatori che possono dimostrare il loro valore, che daranno il massimo e mi auguro che ci daranno delle soddisfazioni. Devono dimostrarlo in campo, perché abbiamo perso giocatori forti ma ne sono arrivati altri forti. Si potevano prendere sicuramente altri giocatori, ma noi ci siamo sempre salvati per il gruppo e dobbiamo lavorare su questo, sul gruppo. Dal punto di vista economico abbiamo fatto quello che potevamo e in futuro anch’io vorrei poter far di più, ma non è che io oggi sia preoccupato, perché il Verona ha fatto quello che poteva. Sono consapevole che altre squadre, come le neopromosse, hanno fatto tanto, sono società da metà alta classifica come disponibilità di budget e quindi per noi sarà ancora più dura. Dobbiamo essere ancora più uniti, dando spirito e forza a una squadra che si deve far trovare pronta per raggiungere l’obiettivo”.

Il mancato arrivo di Baldanzi ha oscurato quanto era stato fatto sul mercato?Condivido in parte quello che dici. Baldanzi aveva tanta voglia di venire e quindi poteva essere un giocatore in più. Ma ripeto dobbiamo prepararci a un anno di sofferenza, e dopo Udine le sensazioni erano diverse ma dopo la Lazio sono cambiate ancora. Stiamo sul pezzo, rimaniamo umili, affamati come il nosto popolo chiede e giochiamoci il campionato. I giocatori che sono arrivati hanno voglia di far vedere che sono giocatori da Verona”.

La vicinanza di Presidio c’è stata in questo mercato?Da questo punto di vista prima degli ultimi giorni c’era un continuo parlarsi, e quando abbiamo deciso di andare a chiudere per Baldanzi è stata la Roma a cambiare idea. Faivre invece ha detto di sì inizialmente, con l’ok della squadra inglese, ma poi ci ha ripensato. Dobbiamo avere giocatori convinti di stare qui, perché qui è bellissimo ma anche difficile”.

Sono arrivati tanti giocatori in prestito con diritto di riscatto…Noi certi giocatori cerchiamo di prenderli in prestito, meglio se con il diritto, anche per capire in un anno se sono nel posto giusto, e questo a volte può essere un vantaggio per la società".

L’uscita di Mitrovic è una scelta tecnica? E la rescissione di Braaf invece?Mitrovic per me è un bravissimo ragazzo e un giocatore che può fare bene. Non possiamo lavorare su tutti al 100% e quando noi schieriamo un ragazzo dalla Serie D e lui non gioca, è giusto fare delle valutazioni, perché tanti giocatori, soprattutto se giovani, devono giocare. Bisogna fare delle scelte e non stare nel mezzo, è andato in prestito in Olanda e vedremo il prossimo anno. Per me Braaf è un grande talento, che ha fatto degli errori che lui conosce. Noi diamo a tutti un anno di tempo, ma ora questo tempo è finito. Quando riescono a recuperare terreno la porta è sempre aperta. Ora abbiamo priorità più alte, e quindi abbiamo deciso di non dargli più tempo ma gli auguro di fare bene da altre parti”.

La crescita di Fallou quanto ha inciso sul non prendere un altro giocatore?Sicuramente quello che ha fatto vedere è stata una grande sorpresa, per noi doveva essere aggregato alla Prima squadra ma fare la spola con la Primavera. In ritiro ha dimostrato un miglioramento importante. Dobbiamo lasciarlo tranquillo, ma lui sa cosa vuol dire fare risultato, arriva da dove si vive un altro calcio e io amo giocatori che vengono da sotto categoria. Lui ha dimostrato di valere una chance e gliela stiamo dando, ma ogni giorno per lui è importante. Abbiamo preso Belghali che ha personalità ed è un po’ più offensivo. La coperta è un po’ corta ma abbiamo dato a lui fiducia, nel caso abbiamo altri giocatori che possono giocare in questa posizione”.

Cosa si aspetta da Giovane?Lui lo seguiamo da un anno e mezzo, ma non riuscivamo a prenderlo con la sua società. Quando è andato in scadenza di contratto ci siamo riusciti anche perché i suoi agenti sono state persone corrette. Lui è un ragazzo per bene, motivato, vuole affermarsi, sta capendo che è dura in Italia, ma è un giocatore con potenzialità”.

Come ha scoperto Fallou?La nostra rete scouting è stata brava a segnalarcelo, e siamo andati a vederlo, poi lo abbiamo visionato anche nella Rappresentativa di Serie D e l’abbiamo preso noi andando diretti”.

Il rinnovo di Montipò è arrivato un po’ in ritardo?Montipò ha firmato il contratto e ora abbiamo bisogno che faccia delle prestazioni buone che ci servono. Non conta se ha firmato una settimana prima o dopo”.

Come mai non è stata rinnovata la vecchia guardia?Dawidowicz ha scelto di non firmare il rinnovo che gli avevamo proposto, è stata una sua scelta, anche se per me sbagliata. Duda ha fatto un’altra scelta perché per noi era importante. Su Lazovic abbiamo deciso noi di non proporgli un altro anno, come invece avevamo fatto l’anno prima. Lui non era contentissimo di giocare meno. Faraoni invece aveva giocato pochissimo ed era andato in prestito due anni fa; quindi, giocando poco è normale che la società faccia altre scelte. I giocatori che fanno spogliatoio devono però anche giocare, se no fanno i collaboratori tecnici”.

Perché si fa così fatica a trovare dei profili italiani?Io ci penso. Ma se pensi alle 20 squadre italiane trovami un giocatore italiano che il Verona può prendere. Il coefficiente di rischio di prendere un giocatore dalla Serie B invece che da una massima serie estera è alto. Poi abbiamo giocatori italiani che facciamo crescere dal Settore giovanile, dove lavoriamo su 300 giocatori all’anno, e abbiamo esempi come Coppola, Terracciano, Zaccagni, Kumbulla, Ghilardi e altri. Per me sono fatti oggettivi: su 20 squadre quanti giocatori italiani giocano in Serie A e su questi quanti noi possiamo permetterci? Gli unici italiani che si potevano prendere erano i giocatori del Monza che però prendono molto di ingaggio. Gli esempi si contano su una mano. Il problema lo deve risolvere chi decide: se metti l’obbligo di 5 giocatori italiani in campo, noi li avremo. Bisogna capire le motivazioni dietro, in Italia non giocano gli italiani e questa è la realtà. Purtroppo, il sistema è questo, magari sbagliato ma noi ne facciamo parte. Anch’io preferirei avere 5 o 6 italiani in squadra”.

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