Spalletti alla Juve, Paolo Rossi: «Un top tra gli allenatori, col Napoli ha fatto un capolavoro. Ma c’è un aspetto che è scioccante e va sottolineato» – VIDEO | OneFootball

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·28 ottobre 2025

Spalletti alla Juve, Paolo Rossi: «Un top tra gli allenatori, col Napoli ha fatto un capolavoro. Ma c’è un aspetto che è scioccante e va sottolineato» – VIDEO

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Spalletti alla Juve, Paolo Rossi commenta il ribaltone: mossa inusuale, ma giustificata dalla paura di un altro anno zero. E apre all’arrivo dell’ex CT

Un esonero a ottobre, una mossa “scioccante” per una società come la Juventus, abituata storicamente a una maggiore programmazione. Il giornalista Paolo Rossi, nel suo consueto commento, ha analizzato senza mezzi termini la decisione del club bianconero di separarsi da Igor Tudor, vedendola come un segnale di allarme ma aprendo con pragmatismo all’arrivo del grande favorito per la successione: Luciano Spalletti.

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Rossi: un esonero “alla Roma” per evitare l’anno zero

Secondo il giornalista, la scelta di cambiare allenatore dopo appena otto giornate è un evento rarissimo per la storia della Juventus, più simile a dinamiche viste in piazze passionali come Roma. L’unica giustificazione possibile per una mossa così drastica è la paura.

LA PAURA DELL’ANNO ZERO – «Il rischio che per l’ennesima volta noi andiamo a considerare questo un anno 0 non ce lo si può permettere. Io giustifico solo in questa maniera il fatto che arrivi un esonero ad ottobre. Spalletti venne esonerato dalla Roma proprio contro di noi, perse 3-1 nel 2009-2010 e dopo due giornate e dopo un’estate evidentemente tormentata, la Roma prese Ranieri. Ranieri portò quella squadra a lottare per lo scudetto dopo due giornate fu uno choc. a Roma è più possibile a Torino otto giornate sono l’equivalente di due giornate di Roma. Cioè comunque è scioccante che una società come la Juve sia la prima ad Esonerare un allenatore

Rossi: Spalletti è un top, benvenuto

Di fronte a questo scenario, la scelta di puntare su Luciano Spalletti è vista da Rossi come la più logica, pur con qualche riserva personale. Il giornalista considera l’ex CT un allenatore “top”, un vincente che ha dimostrato il suo valore non solo con il capolavoro di Napoli, ma anche lottando costantemente per i vertici.

SPALLETTI, UN VINCENTE – «sarebbe un top tra gli allenatori, perché io considero top chi vince in Italia e lui non l’ha fatto in maniera episodica, nel senso che ci è andato vicino o comunque ha lottato anche con altri club e poi col Napoli ha fatto un autentico capolavoro, scegliendo anche di andarsene via e quindi non lucrando su quella posizione.»

Rossi ammette candidamente di non avere una grande simpatia personale per Spalletti e ricorda le polemiche passate, ma sottolinea come questo non debba essere un ostacolo. Non si tratta di un “nemico storico”, ma di un professionista che, se scelto, va accolto.

BENVENUTO LUCIO – «Credo che se la Juve si dirigerà su di lui, al di là del giudizio sentimentale, io non ho problemi a dire che a me Spalletti è tutt’altro che simpatico. Non stiamo parlando di un nemico storico della Juve, stiamo parlando di uno che ha polemizzato tanto, ma quando sei in certe piazze lo si sa, è così. E quindi benvenuto Lucio, se arriva

L’analisi di Rossi è dunque netta: la Juventus ha compiuto una mossa sorprendente e inusuale, dettata dalla paura di un’altra stagione fallimentare. Se la scelta ricadrà su Spalletti, si tratterà di un allenatore di altissimo livello, un vincente a cui dare il benvenuto, mettendo da parte ogni vecchia ruggine. La Juve volta pagina in modo traumatico, ma forse necessario. Ora si attende solo l’annuncio del nuovo condottiero.

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