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·28 ottobre 2025
Spalletti alla Juventus: ecco come potrebbe giocare, modulo e giocatori chiave. Yildiz al centro, Thuram ‘alla Anguissa’ e quel retroscena su Koop

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Luciano Spalletti è il candidato forte per la panchina della Juventus perché unisce due doti fondamentali: ha principi di gioco chiari, ma non è un integralista e sa adattarli mirabilmente alla squadra che ha a disposizione. Questa sua flessibilità è considerata un valore aggiunto enorme, specialmente potendo tornare a lavorare quotidianamente sul campo, un lusso che in Nazionale, con i raduni saltuari, non aveva.
Il compito che lo attende non è semplice. La rosa della Juve è un ibrido, un gruppo disomogeneo, reso ancora più precario ora che Gleison Bremer è tornato ai box per problemi al ginocchio. Non era omogenea per il 3-4-2-1 immaginato da Tudor – il quale, non a caso, ha mal digerito gli acquisti estivi e i mancati arrivi di un mediano di gamba e un laterale alla Molina – ma sulla carta non è stata costruita nemmeno per la difesa a quattro. Alla Continassa, però, restano convinti che la rosa sia adattabile a più telai. Per questo Spalletti è considerato l’artigiano ideale, forse più di un altro profilo vincente come Roberto Mancini, per trovare quella “quadra” che Tudor non ha mai individuato, continuando a girare e rigirare la squadra come fosse un Cubo di Rubik senza risolverlo.
L’ex CT di solito non parte da un modulo, ma dalla qualità. Nel caso della Signora attuale, la formula è semplice: Kenan Yildiz e altri dieci. Come ha sentenziato Platini, «Deve stare sempre in mezzo». Il turco sa giocare ovunque, ma è nel traffico del centro che si esalta. Spalletti, che in carriera ha esaltato fior di fantasisti e attaccanti, partirebbe dalla luce dell’ex Bayern per disegnare il sistema. L’ipotesi più probabile è un 4-2-3-1, con Yildiz a ballare da trequartista alle spalle di una punta (David o Vlahovic), supportato da due ali: una da puro uno-contro-uno (come Conceicao) e una di equilibrio e inserimento (come McKennie). È l’ipotesi de La Gazzetta dello Sport.
A centrocampo, il rapporto con Manuel Locatelli sarebbe tutto da ricreare dopo gli alti e bassi azzurri, ma la vera chiave sarebbe Teun Koopmeiners: un giocatore che Spalletti avrebbe voluto con sé già a Napoli, quando il DS era Giuntoli. Accanto a lui, Khephren Thuram avrebbe le caratteristiche fisiche per diventare una versione bianconera dell’Anguissa napoletano. La missione è urgente. Spalletti potrebbe sfruttare l’abilità con i piedi di Di Gregorio e registrare un muro difensivo (ha già lavorato con Gatti e Cambiaso in Nazionale) crollato nelle ultime settimane, così come l’attacco: la Juve è a secco da quattro gare e le punte non esultano dal 16 settembre. Le alternative tattiche (4-3-3 o 3-5-1-1) non mancano, ma servono certezze.









































