Juventusnews24
·17 novembre 2025
Spalletti Juve, retroscena sul dress code! Indumenti sportivi non consentiti dal club anche se il tecnico… Cosa è emerso dalla Continassa

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·17 novembre 2025

L’arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina della Juventus ha portato una ventata di “aria nuova” alla Continassa. Il tecnico sta lavorando intensamente, sfruttando la sosta per le Nazionali per testare il 4-3-3 e recuperare gli infortunati(Lloyd Kelly e Juan Cabal su tutti). L’obiettivo è raddrizzare la stagione dopo i pareggi con Sporting Lisbona e Torino. Ma oltre alla sostanza (il gioco), Spalletti ha dovuto fare i conti con la forma (lo stile), e su quella la Vecchia Signora non transige.
Secondo un curioso retroscena svelato da Tuttosport, l’allenatore di Certaldo si sta adattando non solo a una nuova rosa, ma anche a un dress code societario molto rigido. Spalletti, infatti, avrebbe preferito ripartire in Serie A con altri indumenti. Nello specifico, la sua amata tuta lunga da allenamento, un capo pragmatico, comodo (e forse scaramantico) che ha indossato con orgoglio nell’anno dello Scudetto col Napoli. Nelle serate più fredde, la sua preferenza sarebbe ricaduta sul classico giubbotto tecnico.
Alla Juventus, però, questa opzione non è contemplata. Esiste un regolamento interno ferreo che impone lo “Stile Juve” anche in panchina. La divisa ufficiale è l’abito elegante: giacca e cravatta. La Vecchia Signora, specialmente sotto la nuova gestione dirigenziale guidata dall’AD Damien Comolli, vuole ripristinare un’immagine di assoluto rigore e formalità, un’immagine che si era un po’ appannata negli ultimi anni.
Il motivo di questa ritrovata rigidità ha un precedente chiaro. Come sottolinea Tuttosport, il club ha deciso che non sono più ammesse deroghe dopo l’esperienza in panchina di Maurizio Sarri. L’ex tecnico bianconero fu l’ultimo a ottenere il permesso di allenare in tuta, una concessione che all’epoca fece molto discutere e divise l’ambiente, e che la società, oggi, non ha alcuna intenzione di replicare.
Così, mentre Spalletti si concentra sul campo – cercando di capire come gestire l’attacco per Firenze (con l’Infortunio Vlahovic e l’ipotesi Yildiz falso nove) e come “riaccendere” i giocatori involuti (come Thuram e Gatti, come chiesto da Comolli) – deve accettare un compromesso sulla forma.
L’allenatore, che Adriano Panatta ha definito (dopo la loro cena) un “cultore della serietà e della dedizione”, dovrà abbinare la sua proverbiale passione a un abito formale. La Vecchia Signora ha chiesto al tecnico di “salvaguardare il patrimonio tecnico” e di riportare la squadra in vetta (lo spogliatoio crede ancora allo Scudetto). Per farlo, dovrà indossare la cravatta. Dopo Sarri, lo stile Juventus non guarda in faccia a nessuno, nemmeno al tecnico che ha appena vinto il campionato.









































