Stadio Maradona, la risposta dell'assessore a De Laurentiis: «Andiamo avanti o Europei saltano» | OneFootball

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·9 novembre 2025

Stadio Maradona, la risposta dell'assessore a De Laurentiis: «Andiamo avanti o Europei saltano»

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Dopo le dure parole di Aurelio De Laurentiis sullo stadio Maradona, «è un semi-cesso», è arrivata la risposta dell’assessore alle Infrastrutture del Comune di Napoli, Edoardo Cosenza. Il tutto seguito dal commento sulla vicenda, che vede club e amministrazione comunale parecchio distanti nelle loro posizioni attuali, del ministro per lo Sport, Andrea Abodi.

Intervenuto a StileTV, l’assessore Cosenza ha risposto così a distanza al patron del Napoli: «Può dire quello che vuole e come vuole. E siamo ben contenti se farà uno stadio moderno. Ma al momento il Comune a Napoli ha soltanto il Maradona come stadio e deve pensare a come migliorarlo, con una serie di interventi che stiamo progettando. Non diventerà lo stadio migliore del mondo, ma ha già una struttura molto solida come base e una centralità importante per i collegamenti dal punto di vista dei trasporti. Ed è un pezzo della storia e della memoria di Napoli. Andiamo avanti sulla nostra strada, altrimenti l’Europeo salta».


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Durante il suo intervento al Football Business Forum in Bocconi a Milano, De Laurentiis aveva attaccato direttamente l’assessore Cosenza e il sindaco Gaetano Manfredi: «Non sanno nulla di calcio. Le autorità sono i più grandi nemici del calcio». Anche su questo Cosenza ha rilasciato il suo commento: «Non amo questi modi di fare e di pronunciarsi, ma li rispetto. Né io né il sindaco abbiamo qualcosa da dire in merito, se ci sarà questo stadio moderno noi saremo felici. Ci vorranno idee realizzabili e daremo tutto l’aiuto possibile». Ed entrando nel merito del progetto presentato alla Zes, aggiunge: «Noi non siamo contrari a un nuovo stadio, ma deve essere un progetto realistico e realizzabile. Sul progetto del Caramanico abbiamo presentato delle osservazioni tecniche. Ci sono delle criticità e vediamo se si possono superare».

«Per mettere a posto il Maradona ci vogliono 200 milioni – continua l’assessore Cosenza –. Non si perderà mai un posto, ma è necessario mettere a posto il terzo anello affinché si possano fare i lavori nel primo. Le regole UEFA prevedono che il progetto bisogna presentarlo approvato entro luglio 2026 e riteniamo di poterlo fare. Chiunque immagina di fare un nuovo stadio deve terminarlo entro un anno prima di EURO 2032. Noi ci metteremmo di meno. Con i concerti in un solo mese a giugno guadagniamo 3.2 milioni, il Napoli versa meno di 900mila euro l’anno».

Posizioni che sembrano al momento inconciliabili e che potrebbero portare il Comune a proseguire la strada della ristrutturazione del Maradona in solitaria, con il Napoli pronto, per parole del suo proprietario De Laurentiis, a cercare una soluzione alternativa per costruire il proprio stadio. E su questa querelle a distanza fra Cosenza e De Laurentiis, è intervenuto il ministro Abodi, come riporta l’edizione odierna de Il Mattino: «Le posizioni sono divaricate. Il club da una parte e l’amministrazione comunale dall’altra. Noi non facciamo da arbitri. Cerchiamo di dare un supporto anche finanziario, ma abbiamo bisogno di decisioni che deve prendere il territorio. EURO 2032? La scelta degli impianti è una competizione prima della competizione sportiva. Bisognerà semplicemente essere pronti alla selezione che arriverà tra otto mesi. Sappiamo quali sono gli standard che chiede la UEFA».

Il ministro, in campagna elettorale in Campania al fianco del candidato del centrodestra Edmondo Cirielli, ha poi espresso le sue perplessità sulla decisione della Regione, guidata dal presidente di centrosinistra Vincenzo De Luca, di finanziare il restyling dello stadio Arechi di Salerno (città che De Luca guidava come sindaco) e non il Maradona. «Siamo di fronte al paradosso che Napoli sta cercando una sua dimensione e Salerno ha già la sua dimensione – ha dichiarato Abodi –. Peccato che quest’ultimo intervento lo stia portando avanti l’amministrazione regionale direttamente. Sono 150 milioni di soldi pubblici. E quando giro per la Campania raccolgo il lamento e le difficoltà delle società di base e delle piccole federazioni. Spero che ce ne siano altri di 150 milioni non solo per gli stadi professionistici».

Su questo è arrivata anche una battuta da parte dello stesso Cirielli: «Ce li metteremo noi. I grandi impianti come quello di Salerno e come quello che è ormai ineludibile di Napoli dovranno vedere l’impegno anche della Regione sul piano finanziario. Ovviamente servirà un accordo complessivo col Comune ma anche con la società. Gli stadi devono diventare anche un’occasione di sviluppo economico del territorio».

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