Inter News 24
·21 novembre 2025
Stramaccioni analizza l’Italia dei playoff: tra fragilità, continuità e il caso Pio Esposito

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·21 novembre 2025

In un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, Andrea Stramaccioni ha analizzato il sorteggio dei playoff Mondiali che vedrà l’Italia affrontare l’Irlanda del Nord in semifinale e, eventualmente, una tra Galles e Bosnia nella finale decisiva per qualificarsi alla Coppa del Mondo. L’ex tecnico nerazzurro si è soffermato sia sulle avversarie sia sulle criticità strutturali della Nazionale allenata da Gennaro Gattuso.
Sulla difficoltà del tabellone, Stramaccioni definisce il percorso tutt’altro che semplice, soprattutto per la possibilità di giocare l’eventuale finale in trasferta:«Mah. Saranno due finali nel vero senso della parola: non mi dispiace aver evitato la Polonia nella potenziale seconda partita ma di certo non siamo stati globalmente fortunati soprattutto per la complicazione di giocarci l’eventuale qualificazione fuori casa, anche se gli ultimi due playoff sono stati persi in Italia…».
L’Irlanda del Nord, nonostante un’apparente inferiorità tecnica, rappresenta un ostacolo tattico:«Assolutamente alla nostra portata. Ma attenzione: difesa a cinque, blocco basso e densità la rendono ostica da scardinare. Germania e Slovacchia hanno al ritorno entrambe vinto 1-0, con difficoltà a chiudere la partita».
L’ex tecnico invita alla prudenza e mette in guardia dai limiti già evidenziati nelle ultime uscite:«La Nazionale ha dei valori indubbi, ma ha palesato anche delle grandi fragilità. Io credo che il mantenimento della prestazione per tutti i 90 minuti sia il nostro obiettivo primario. L’Italia, con Spalletti prima e con Gattuso poi, è spesso incappata in momenti di smarrimento. Senza tornare all’Europeo, penso al primo tempo di Dortmund contro la Germania con 3 gol presi in 45 minuti; o i 3 minuti di blackout contro Israele a Debrecen; infine resta negli occhi l’incredibile differenza fra il primo tempo quasi perfetto contro la Norvegia e il secondo disastroso».
Sul sistema di gioco e sulle alternative fuori dal giro azzurro:«Marzo è lontano, sarà fondamentale essere anche fortunati e arrivare in quella settimana con tutti i migliori a disposizione. Con il 3-5-2 vedo il ritorno di Pellegrini molto importante. Se invece si optasse per un sistema con le ali sia Berardi che Chiesa potenzialmente sarebbero molto preziosi».
Sui leader tecnici e mentali del gruppo:«Donnarumma su tutti. Poi Di Lorenzo, capitano del Napoli, il blocco Inter Barella-Bastoni-Dimarco più Locatelli e Mancini senza dimenticare Tonali. Rappresenteranno il cuore della squadra e saranno il termometro del nostro livello di intensità».
Infine, il commento su Pio Esposito, protagonista con l’Inter e già decisivo in Nazionale:«Prima dell’esordio contro il River al Mondiale per club in un’intervista a Dazn dissi che avrebbe meritato un suo spazio nell’Inter e che sarebbe stato il futuro centravanti della Nazionale. Ma che lo avrebbe fatto in tre mesi assolutamente non lo avrei mai detto. Se Pio come credo resterà cosi umile e affamato potrà davvero diventare uno degli attaccanti più importanti del mondo».
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