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·26 settembre 2025

TIME MACHINE: MILAN-NAPOLI

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5ª giornata, Milan e Napoli si ritrovano per una sfida di grande prestigio. Un match carico di storia e fascino che negli ultimi anni è diventata una questione di alta classifica. Lo è stata anche nel 2010/2011 quando a San Siro i rossoneri guidati da Allegri, tornato oggi sulla nostra panchina, ospitano il Napoli di Walter Mazzarri, all'epoca in lotta con le milanesi per la testa della Serie A. Quel Milan di Zlatan Ibrahimović, di Gattuso e di Pato firmò una vittoria pesante nella corsa al tricolore, poi vinto a fine stagione.

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Il 28 febbraio 2011, San Siro è gremito per il monday night tra Milan e Napoli, big match della 27ª giornata. I rossoneri, guidati da Massimiliano Allegri, sanno di avere tra le mani un'occasione d'oro per allungare in vetta. Il primo tempo si gioca su ritmi alti, ma con poche vere occasioni: il Napoli di Mazzarri è compatto e chiude bene gli spazi, mentre il Milan prova ad affidarsi al talento dei suoi uomini d'attacco. L'episodio che sblocca la gara arriva però solo a inizio ripresa, ma già nei primi 45 minuti si percepisce la pressione rossonera, orchestrata da un centrocampo solido con Gattuso, Van Bommel e Flamini e dalla fantasia davanti di Ibra, Pato e Robinho. Zlatan, pur senza brillare, è un punto di riferimento continuo e costringe Aronica a una marcatura stretta e costante. La porta difesa da De Sanctis regge fino all'intervallo: 0-0, ma l'equilibrio è destinato a rompersi.


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Al rientro in campo, il Milan accelera subito e trova il vantaggio: è il 49' quando il cross di Flamini viene respinto con un braccio da Aronica, per l'arbitro è rigore. Dal dischetto Ibrahimović è glaciale e firma l'1-0, spiazzando De Sanctis. Il Napoli tenta una timida reazione, ma la spinta rossonera è incontenibile. Al 77' entra Kevin-Prince Boateng e ci mette appena 5 minuti per lasciare il segno: Pato lo pesca in area e il suo tocco sotto porta vale il 2-0. Passano solo due minuti e il Milan chiude i giochi. Pato si lancia in un contropiede due contro uno con Aronica e Zúñiga, i difensori scappano all'indietro, il papero si fa metà campo palla al piede, rallenta al limite e calcia un tiro a giro imprendibile: 3-0. È il colpo del KO. Una prestazione dominante che certifica la superiorità tecnica e mentale di quel Milan, lanciato verso il suo 18° Scudetto, conquistato poi a maggio.

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