PianetaChampions
·25 ottobre 2025
🎙️ Tudor: “Yildiz è un giocatore importantissimo. Critiche? Non le leggo”

In partnership with
Yahoo sportsPianetaChampions
·25 ottobre 2025

L’allenatore della Juventus, Igor Tudor, ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida contro la Lazio.
Questo quanto ripreso da juventusnews24.com:
COME STA LA SQUADRA – «Motivata, vogliosa di fare una bella gara, conoscendo il momento e la qualità dell’avversario. Ci siamo preparati in questi due allenamenti e domani vogliamo fare una bella gara».
NUOVI ACQUISTI – «Non ci sono problemi, niente di particolare. I giocatori ci sono, hanno la loro qualità, poi un allenatore valuta e sceglie. Loro danno tutto, poi c’è sempre un periodo di adattamento. Ma sono ragazzi che si impegnano e danno sempre il meglio».
YILDIZ ALLA DEL PIERO – «I paragoni sono delicati, sono calci diversi. Del Piero ha fatto la storia, Kenan è al suo primo anno che gioca da protagonista vero. Giocatore importantissimo, il più importante della rosa, gioca sempre dall’inizio tutte le partite. Non è facile, magari uno inizia più spensierato, più leggero, poi si rende conto nel suo percorso e le altre squadre si accorgono dei pericoli e fanno più attenzione. Giocando sempre spende più energie e il rendimento non è sempre uguale… È giusto che riposi anche, poi ha anche questo ginocchio. Ma son tutte cose normali, fan parte del percorso».
COME STA VIVENDO QUESTO PERIODO – «Io sto benissimo, penso 0 a me. Mi spiego, provo a trovare le cose migliori che sono. Sensazioni positive dopo Madrid anche se si è perso, la squadra c’è, c’è voglia di fare, di dare quello che c’è da dare, andare a provare a vincere, essere squadra. Domani è un bel banco di prova contro un avversario di livello».
HA PAURA DI ESSERE ESONERATO – «Le tue domande mi vogliono bene… L’importanza di questa domanda e 0 al momento. Le analisi si fanno dopo, quando si finisce. L’analisi si fa all’inizio e poi si entra nel mondo delle partite. Con sincerità, questa paura e questi pensieri da 0 a 10 li ho 0. Io me la godo, lucido, anche nella difficoltà, sapendo tutto quello che c’è attorno a me. Quando ti è chiaro tutto hai questa forza che in altri momenti non avresti. Provo a mettere sempre in bilico me stesso, come motivare meglio i miei giocatori, come trovare soluzioni. Io passo 24 ore al giorno così, il futuro tranne cosa succede domani ci penso 0».
GLI ATTACCANTI HAN BISOGNO DI PIU’ CONTINUITA’ – «David ha giocato tre partite di fila, ci sono stati momenti. Probabilmente sì, ma c’è anche bisogno di giocare in tanti più offensivi, rinunciando nella solidità difensiva. Questa è una soluzione, facendo giocare sia Kenan sia Conceicao insieme. Vedendo magari anche altri sistemi, bisogna essere lucidi di vedere se rinunciando a qualcosa la squadra possa avere benefici. L’equilibrio si può avere dietro ma anche davanti. Bisogna trovare questo balance, rinunciando magari a qualcosa per l’equilibrio offensivo».
LEADERSHIP E’ UNA QUESTIONE GENERAZIONALE – «Hai ragione. La personalità delle nuove generazioni è diversa. Quando trovi un giocatore, se ti porta personalità vera, è come avere oro in squadra. È raro nelle nuove generazioni, va stimolata e accennata sempre. Non c’è un allenamento in cui non la sproni, anche oggi che abbiamo fatto organizzazione difensiva, sono andato là uno per uno a dire che ognuno è un leader che deve prendersi responsabilità. A volte si può migliorare, altre volte no, ma è questione di come sei nato. Domanda su personalità e generazioni è giustissima».
ALLA JUVE HA PIU’ CONTROLLO RISPETTO AL MARSIGLIA – «Bisogna adattarsi alla squadra che si ha, un allenatore deve adattarsi».
UNA CRITICA CHE GLI HA DATO PIU’ FASTIDIO – «Non leggo, le critiche non so».
LEADER FUTURI – «Manuel c’è sempre, Perin, Thuram in futuro ha questa personalità. Kenan è un leader per il modo di fare, per il comportamento, il modo di fare. Anche Vlahovic col suo peso e la sua personalità, David può dire qualcosa che è uno giusto e fa le cose per bene. Ognuno deve tirare fuori questa cosa qua. Tutte le generazioni hanno sempre un pensiero a se stessi che agli altri».
ZHEGROVA – «Lui arriva da un anno in cui non ha fatto una partita, poi l’abbiamo buttato due/tre settimane, è andato in Nazionale, poi non ha giocato e dopo un allenamento pesante non ha giocato. Questa problematica ce l’ha, quando inizia a tirare un po’ di più bisogna stare cauti. Ci può dare qualcosa, anche nell’ultima mezz’ora. Che inizi dal primo minuto e regga tutta la partita non so, in questo momento è impossibile».
ORGOGLIO E RABBIA DOPO MADRID – «Probabilmente sì, ne abbiamo parlato oggi con la squadra. Bisogna andare e dare sempre qualcosa di più ognuno, avere la mentalità di non subire e poi attaccare per fare gol».
COSA VUOL VEDERE CON LA LAZIO – «Domani vogliamo fare qualcosa in più».
COSA RENDE KELLY E KALULU INSOSTITUIBILI – «Prestazione, come sempre. Uno se fa sempre bene, gioca sempre».









































