Inter News 24
·11 ottobre 2025
Vecchi alla Gazzetta: «L’Inter U23 il trampolino per la prima squadra, vi racconto le emozioni al mio ritorno»

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·11 ottobre 2025
In vista del derby di Serie C contro l’Alcione, il tecnico dell’Inter U23, Stefano Vecchi, ha analizzato il momento della sua squadra in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. L’allenatore ha elogiato gli avversari, definendoli un club ambizioso, per poi concentrarsi sul percorso dei suoi giovani talenti.
L’obiettivo minimo, ha spiegato Vecchi, è consolidare la squadra nella nuova categoria, ma il vero traguardo resta quello di formare giocatori completi. Ogni partita e ogni allenamento servono a scoprire i limiti dei ragazzi e a prepararli per il calcio professionistico.
Ha infine sottolineato come il vero scopo del progetto sia fornire calciatori pronti per la prima squadra. Il salto dalla Primavera alla Serie C è enorme: qui i giovani devono imparare a gestire i momenti difficili e a soffrire, aspetti che nel campionato giovanile, spesso dominato dal club nerazzurro, si affrontano molto più raramente.
LE EMOZIONI PER IL MIO RITORNO ALL’INTER – «Rivedere certi posti, come Appiano Gentile o Interello, è emozionante. Così come le persone con cui ho condiviso tanti bei momenti».
VERSO IL MATCH CONTRO L’ALCIONE – «L’Alcione è una squadra storica, a livello di settore giovanile è sempre stata un’ottima piazza. Ora hanno fatto un salto di qualità grazie a una proprietà appassionata e lungimirante. Ho sentito dire al presidente che nel giro di qualche anno vogliono essere competitivi e vincere, credo si stiano muovendo in questa direzione».
SULLA MIA INTER U23 – «Difficile dire a che punto siamo. L’obiettivo minimo è consolidarci nella categoria, tutto ciò che viene in più è un guadagno. I limiti dei ragazzi non li conosciamo ancora del tutto, quindi ogni allenamento, ogni partita servono a farli diventare giocatori completi».
RAGAZZI PRONTI PER LA PRIMA SQUADRA? – «È quello l’obiettivo: c’è molto lavoro da fare, siamo solo all’inizio. Tra Primavera e Serie C cambia un po’ tutto. È calcio diverso rispetto al vivaio, i ragazzi devono imparare ad affrontare i momenti difficili, difendersi, gestire la partita. In Primavera, specie per una squadra come l’Inter, questo capita molto meno».