💥 Ventura: “Mio Bari come il Napoli di Sarri e il Genoa di Gasp! Dopo la Svezia scapparono tutti, ma nessuno ha potuto rovinare i miei 45 anni di carriera” | OneFootball

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·8 novembre 2025

💥 Ventura: “Mio Bari come il Napoli di Sarri e il Genoa di Gasp! Dopo la Svezia scapparono tutti, ma nessuno ha potuto rovinare i miei 45 anni di carriera”

Immagine dell'articolo:💥 Ventura: “Mio Bari come il Napoli di Sarri e il Genoa di Gasp! Dopo la Svezia scapparono tutti, ma nessuno ha potuto rovinare i miei 45 anni di carriera”

Gian Piero Ventura ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport nel giorno di Juventus-Torino, soffermandosi però anche sull’esperienza a Bari e sul flop in Nazionale. Ecco quanto ripreso da Goal.com:

“Col Var Maradona avrebbe segnato 4 goal a partita, mentre molti difensori di allora oggi giocherebbero al massimo 4 gare a stagione. Alcune regole sono demenziali”.


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“Il portiere che gioca con i piedi lo introdussi io a Bari. Gillet aveva piedi d’oro. I miei due centrali erano Ranocchia e Bonucci, 19 e 20 anni. Ci presentammo a San Siro contro l’Inter del Triplete e facemmo 1 a 1, ma nei venti minuti finali sprecammo tre palle goal. Quando si parla di calcio organizzato quali squadre si ricordano? Il Chievo di Delneri, il Bari di Ventura, il Genoa di Gasperini e il Napoli di Sarri”.

“Sbagliai, avrei dovuto pensarci tre volte prima di accettare. Per la Nazionale lasciai un contratto di tre anni con una squadra che tutti gli anni gioca in Europa. Dopo soltanto 20 giorni capii che non c’erano i presupposti per fare calcio. Dopo appena 48 ore, amichevole con la Francia. Perdiamo 3-1. Passano tre giorni e dobbiamo giocare a Israele, sui giornali escono titoli di questo tenore: ‘Se Ventura non vince lo cacciano’. Vinciamo. In Macedonia andiamo sotto 2-1, riusciamo a ribaltare il risultato e in conferenza stampa la prima domanda che mi fanno è: ‘Quando stavamo perdendo ha pensato di essere già a casa?’. Dal mio insediamento erano passati solo dieci giorni”. 

“Ora i playoff sono considerati un traguardo, all’epoca erano un fallimento. Avrei dovuto mollare prima, ma era troppo forte il legame con l’Italia, con l’azzurro, quella maglia è troppo importante. Non avevo mai vinto uno Scudetto, ma in quel momento l’unico che l’aveva portato a casa, tra i praticabili, era Allegri. Mi chiedono se avrei convocato Berardi che in quel momento era infortunato. Rispondo che nel 3-5-2 non c’è il suo ruolo ma che una volta passati alla difesa a 4 l’avrei certamente chiamato. Il giorno dopo, titolone: ‘Ventura boccia Berardi’. Ho subìto un sacco di scorrettezze”.

“Non avevo una federazione forte alle spalle. Con quella attuale sarebbe stato diverso. Ricordo che dopo la partita con la Svezia mi ritrovai da solo davanti al plotone d’esecuzione. Se l’erano data a gambe. Non ho mai avuto il tempo di provare qualcosa di diverso, dei giovani. Le amichevoli che mi disegnarono addosso non furono col Gabon, ma con Francia, Germania, Argentina, Uruguay, Olanda. E in due anni ho perso 2 partite, 3 con la prima amichevole”. 

“La storia di De Rossi con la Svezia a San Siro? Fake assoluta, nessuno aveva mai dato una spiegazione prima del mio intervento in tv al Processo. Non fu chiesto a De Rossi di entrare, perciò lui non potette rifiutare nulla. Prevalse la rabbia. Come hai sottolineato, visti i risultati di chi è arrivato dopo di me potrei dire che anticipai la crisi del nostro calcio. Ma nessuno è riuscito a rovinare i miei 45 anni di carriera. Quando giro per strada, per esempio qui a Torino dove sono per vedere il derby, la metà delle persone mi chiede del Toro, l’altra metà mi dice che con me furono vergognosi”.

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