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Calcionews24

·22 settembre 2025

Verona-Juventus, non paga solo Rapuano. Pronto un provvedimento anche per il Var Aureliano

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Verona Juventus, non paga solo Rapuano. Provvedimento anche verso il Var Aureliano dopo la direzione horror del match del Bentegodi

Le polemiche infuocate del post-partita non sono cadute nel vuoto. La pessima direzione di gara dell’arbitro Antonio Rapuano durante Verona-Juventus ha prodotto conseguenze immediate e, come anticipato dalla Gazzetta dello Sport, estremamente severe. I vertici dell’AIA non hanno perdonato i gravi errori del fischietto di Rimini, optando per un provvedimento esemplare: Rapuano sarà fermato per più turni e, di fatto, “retrocesso” temporaneamente in Serie B.

La decisione, presa dal designatore Gianluca Rocchi, suona come una chiara e rapida ammissione degli sbagli commessi sabato pomeriggio al Bentegodi. Sotto la lente d’ingrandimento sono finiti due episodi chiave che hanno pesantemente condizionato il risultato finale. Il primo è il controverso calcio di rigore concesso al Verona per un tocco di braccio di Joao Mario. Una decisione apparsa eccessivamente fiscale e basata su una dinamica che, secondo le valutazioni post-gara, rientrava in quei casi in cui il penalty “si poteva non dare”, penalizzando ingiustamente la Juventus.


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A pesare ancora di più sulla valutazione di Rapuano è stata, però, la clamorosa mancata espulsione di Orban. L’attaccante del Verona ha rifilato una gomitata violenta e pericolosa a Federico Gatti, un intervento che unanimemente andava sanzionato con il cartellino rosso diretto. Un errore macroscopico, sfuggito in modo inspiegabile sia all’arbitro in campo sia alla sala VAR, che non è intervenuta per correggere la decisione.

Proprio per questo, le conseguenze non si limitano al solo direttore di gara. Anche per l’arbitro al VAR Aureliano è previsto un provvedimento disciplinare: con ogni probabilità sarà fermato per un turno o destinato a un ruolo secondario. Una scelta che certifica come l’intera gestione degli episodi chiave del match sia stata giudicata gravemente insufficiente dall’AIA, che ha voluto così mandare un segnale forte e inequivocabile.

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