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·16 maggio 2025

Verona, Sogliano: “Ad inizio anno ci davano tutti per retrocessi ed invece…”

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Il direttore sportivo dell’Hellas Verona Sean Sogliano è intervenuto questa mattina in conferenza stampa: ecco le sue dichiarazioni.

Il Verona si sta guadagnando la salvezza sul campo e ancor prima della fine della stagione, il direttore sportivo degli scaligeri, Sean Sogliano, ha voluto fare un resoconto in conferenza stampa. Le sue dichiarazioni.


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La conferenza stampa di Sogliano

“E’ tanto che non parlo, volevo aspettare un paio di settimane per approfondire diverse cose e fare una conferenza a 360 gradi. Oggi non è quel tipo di conferenza, mi sento dire quello che penso io ragionando ad alta voce. Avverto qualcosa che non è quello che vorrei sentire, è venerdì, domenica c’è una squadra molto forte, che arriva da 6 vittorie consecutive, non abbiamo ancora raggiunto il nostro obiettivo, ma è da un po’ di mesi che abbiamo smesso di definirlo ‘sogno’. Per me rimane tale, come lo era a Reggio Emilia contro il Sassuolo o la stagione scorsa a Salerno. Per raggiungere il nostro obiettivo lo abbiamo dimenticato. Non dobbiamo dimenticare chi siamo, come arriviamo a giocare queste partite. Questo voglio condividerlo con voi. C’è ancora da soffrire, con due finali davanti. Non mi vergogno a definirlo così. Le uniche cose su cui dobbiamo ragionare per me sono queste. Sono convinto che domenica lo stadio ci darà una mano, lo stadio è giusto che sia esigente, come lo sono io, ma non è che siccome abbiamo qualche punto in più dobbiamo pensare che sia una partita scontata o facile. I punti fatti, li abbiamo raggiunti in una maniera molto dura. Se vogliamo provare a fare un’altra impresa, dobbiamo sentire dentro qualcosa di speciale. Due anni fa sono arrivato e ho detto che volevo gente che desse il 100%, finché ci sarò io. Dobbiamo iniziare di nuovo a ricordarci come siamo arrivati a sopravvivere in questa categoria, iniziando da una squadra che nulla a che vedere con l’obiettivo che abbiamo noi, come il Como. Solo così potremo giocare con il cuore. Ci siamo salvati sempre così. mai con la miglior difesa, il miglior attacco o il miglior gioco. I tifosi per noi sono fondamentali e sono certo che ci daranno una mano in una partita tesa e difficile. Le lacrime ci saranno, spero siano di gioia. Non vorrei dire molto altro prima di una paritta così”.

L’impressione è che sia mancato un po’ il cuore, avendo avuto 7-8 punti di vantaggio in un certo punto della stagione. “No, non ho detto che non abbia avuto il cuore la squadra, è diverso: ho detto che ci servirà nelle prossime partite”.

Cosa è successo per arrivare a questa conferenza? “Fa parte del calcio, è successo che le altre squadre sono forti, come succede a 3 anni da questa parte, con il Verona che si deve salvare ad un minuto dalla fine, se ci riesce è un’impresa. Non si può vincere con tutti”.

Ti preoccupano certi risultati visti nelle ultime giornate? Un commento sulla designazione di Abisso che non sta vivendo una grande stagione? “L’ho sempre detto, le ultime partite sono complicate da analizzare, la squadra che arriva ad affrontarci non concede niente e darà il 100%, come giusto che sia. Sull’arbitro: penso che sia una partita importante, capisco che come sia difficile per noi addetti ai lavori, anche gli arbitri abbiano giornate migliori o peggiori, mi sembra fra l’altro che abbia arbitrato anche il Cagliari. Di sicuro mi aspetto che anche un arbitro sappia chi si gioca qualcosa di importante e chi invece non ha più obiettivi, ma non perché debba avvantaggiare nessuno, ma perché penso sa normale che un po’ di tensione in una squadra che ha un obiettivo importante da raggiungere possa esserci. Chi lo capisce è un grande arbitro, penso che Abisso possa venire a Verona a fare una partita buona”.

Cosa ti ha dato fastidio? Ci sembri arrabbiato. “Non sono arrabbiato, ma non sento quello che sentivo l’anno scorso o due anni fa, che siamo vicini a centrare un’impresa, ma non per me, per il Verona. Io stesso sono esigente e devo trasferire questo alla squadra. Se ci salviamo, facciamo una grande impresa. Se un ragazzo che è qua da 6 mesi e riesce ad incidere, allora è un traguardo e una grande impresa. Questo non vuol dire accettare, non accetto niente, vogliamo fare sempre di più, ma per farlo dobbiamo ricordarci da dove veniamo. Ad inizio anno ci davano tutti per retrocessi”.

Lo hai colto nella squadra questo atteggiamento? “E’ incredibile quello che ti dice la testa, le squadre che sono sotto di noi giocano con uno spirito diverso da chi deve gestire qualche punto, non solo noi, anche Cagliari e Parma per esempio. So che la squadra deve andare al massimo, al 100%. Poi in campo vanno i giocatori, se la gente conosce anche i limiti della squadra, ma che ci mette il cuore, allora per me l’importante è questo”.

E’ stata data per scontata la salvezza del Verona? “Con le ultime partite nell’era dei tre punti, può succedere di tutto. Scontata magari no, ma vicina sì. Noi dobbiamo ricordarci che tutti vorremmo essere tranquilli, ma non dobbiamo ancora esserlo. Andiamo a giocarci questa partita”.

Sarebbe la salvezza più difficile di questi tre anni? “Al di là dell’orgoglio di questi tre anni, ogni anno si pensa che sia la più difficile. Salvarci tre anni fa non è stato comodo, l’anno scorso abbiamo vissuto una stagione irripetibile. Quest’anno è stato difficile, anche a livello nervoso. Ambiente, squadra, società hanno speso tanto. Ripetersi ogni anno è difficile. Se non ragioniamo così, facciamo un errore”.

Con la nuova proprietà, ti confronti? Il loro stato d’animo qual è? Sul futuro? “Non voglio parlare di futuro, con loro mi confronto come giusto che sia, sanno come vivo questo momento, cosa ho in testa. Certi confronti li faremo a fine campionato come giusto che sia”.

Sembra che venga sempre meno un certo senso di appartenenza. Un giovane come può appassionarsi all’Hellas Verona di Presidio Investors? Per esempio non permettete di vedere gli allenamenti. “Sul centro sportivo di Peschiera: fosse per me mi allenerei due-tre volte a settimana davanti alla gente, non è possibile farlo per questioni di ordine pubblico. Faccio parte di un altro calcio, ma il calcio nuovo, se vai a vedere, tutte le squadre hanno un centro sportivo privato che non permette l’accesso ai tifosi. Non è un allenamento in più all’anno fatto davanti ai tifosi che può cambiare le cose. Non faccio il prefetto o il questore”.

La squadra ha avuto un po’ il “braccino”. Come ha visto i giocatori? “Il primo tempo non è stato buono, il Lecce era più convinto, dopo il pareggio di Coppola ci siamo mossi meglio e più sciolti. Questa è una squadra molto giovane a volte ci dimentichiamo anche questo”.

Sugli infortunati? Valentini? “Valentini ha iniziato a lavorare con la squadra ieri, stringe i denti anche se arriva da un fastidio muscolare. E’ un ragazzo che non molla mai. Vediamo da qui a domenica. Dawidowicz è tornato ad allenarsi con la squadra, anche lui lo valuterà fra oggi e domani, penso possa essere a disposizione, vediamo”.

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