Inter News 24
·21 dicembre 2025
Volpi, il medico dei campioni svela: «Zanetti indistruttibile, Ronaldo fu doloroso. Kanu una vittoria umana»

In partnership with
Yahoo sportsInter News 24
·21 dicembre 2025

Volpi ha condiviso il racconto di un’epoca del calcio nerazzurro vissuta dietro le quinte, tra ambulatori, spogliatoi e decisioni che hanno inciso su carriere e destini umani. Piero Volpi, storico responsabile dell’area medica dell’Inter, ha ripercorso la sua lunga esperienza in un’intervista a La Repubblica, offrendo uno spaccato che va oltre la medicina sportiva e tocca il cuore del club.
Dai primi passi di Giuseppe Marotta nel mondo del calcio fino ai campioni simbolo dell’Inter, Volpi racconta un percorso fatto di competenza, empatia e valori. Un filo rosso che lega generazioni diverse e restituisce l’immagine di un’Inter vissuta come famiglia.
MAROTTA E GLI INIZI – «Conobbi Marotta a Varese: era il factotum. A 15 anni era già d’aiuto per i magazzinieri, per il fisioterapista, per il segretario. Sapeva fare tutto, anche piantare i tacchetti nelle scarpe con martello e chiodi».
IL CALCIATORE VOLPI – «Ho cominciato da mezzala, ma presto sono passato libero. Il modello erano Scirea e Turone, difensori tecnici e liberi da compiti di marcatura. È un ruolo estinto».
IL FUORIGIOCO PRIMA DEL VAR – «Giocavamo contro la Juve. Lasciatemi illudere del fatto che Franco Baresi abbia imparato da me quel gesto. Al tempo il Var eravamo noi: l’importante era non esagerare».
IL COMPAGNO MEDICO IDEALE – «Aldo Serena. È una persona eccezionale, per sensibilità ed empatia sarebbe stato anche un bravissimo pediatra».
ZANETTI INDISTRUTTIBILE – «Quelli come lui sono una rarità. Lo paragono a Vierchowod: un mix di genetica, professionalità e conoscenza del proprio corpo per prevenire gli infortuni».
RONALDO E IL DOLORE – «Gestire il ginocchio di Ronaldo fu doloroso anche per noi. Le tecniche diagnostiche e chirurgiche non erano quelle attuali. Campioni come lui o Van Basten avrebbero avuto carriere più lunghe».
IL CASO KANU – «Arrivò dall’Ajax senza che il suo cuore fosse mai stato testato. Aveva un’alterazione importante. Lo tenemmo con noi, lo facemmo curare e finì la carriera in Premier League. Una soddisfazione enorme. Tutto grazie alla bontà di Moratti».
MORATTI E I VALORI – «Ha fatto la storia dell’Inter. Per i giocatori era come un padre, il club era una famiglia. Aveva ben chiaro che nel calcio i tifosi ripongono molti dei loro sogni».
L’intervista di Piero Volpi restituisce l’immagine di un’Inter che ha saputo unire scienza e umanità, rigore e sensibilità. Inter Volpi diventa così il manifesto silenzioso di un modo di lavorare e di vivere il calcio, dove la salute dell’uomo viene prima del risultato e dove le vittorie più grandi, a volte, non si misurano in trofei.









































