Juventusnews24
·6 dicembre 2025
Zazzaroni senza filtri sull’Italia: «La terza esclusione consecutiva dai Mondiali proverebbe anche i più ottimisti. Gli italiani ora hanno paura dei playoff»

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L’incubo di una terza assenza consecutiva dalla fase finale della Coppa del Mondo aleggia sul calcio italiano come uno spettro da scacciare a tutti i costi. Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, ha dedicato un editoriale tagliente alla situazione della Nazionale, sottolineando l’assoluta necessità di centrare l’obiettivo nel 2026. Il giornalista definisce “terribile” l’ipotesi di non esserci nemmeno questa volta, utilizzando l’arma dell’ironia per descrivere il nuovo formato allargato del torneo che si disputerà in Nord America.
Zazzaroni ha dipinto uno scenario politico-sportivo con il suo solito stile graffiante, facendo riferimento anche al presidente statunitense.
L’IRONIA SU TRUMP – «Pensate che bello: anche noi tra le 48 nazioni qualificate per baciare la pantofola a Donald Trump, al quale è stato appena assegnato – dalla Fifa, naturalmente – l’InfantiNobel per la pace.»
Tuttavia, dietro l’ironia si cela un allarme molto serio sul valore del movimento. Secondo il direttore, una terza esclusione consecutiva sarebbe la prova definitiva, anche per i “giustificazionisti”, che il calcio italiano è crollato al livello di nazioni calcisticamente irrilevanti come Giordania, Qatar e Curaçao. Un declassamento inaccettabile per un Paese che deve difendere un passato glorioso e quattro titoli mondiali.
ITALIA – «La terza esclusione dal Mondiale proverebbe anche ai più ottimisti e ai giustificazionisti che il calcio italiano, a livello di nazionale, vale esattamente come quelli di Giordania, Qatar e Curaçao. Abbiamo pur sempre un passato e una dignità da difendere: ci deriva dai quattro titoli mondiali dei quali conserviamo un simpatico ricordo. Nell’intervista concessaci in settimana – e più volte vivisezionata da siti e sitini – il presidente federale Gravina ha invocato l’unità del Paese, temo però che abbia convinto pochissimi italiani, i quali guardano all’appuntamento di marzo con comprensibile timore: pesano assai i precedenti con Svezia e Macedonia del Nord (neanche tutta la Macedonia)»
Infine, l’analisi si sposta sul sentimento popolare e sulle mosse della Federazione. Nonostante l’appello all’unità nazionale lanciato in settimana dal presidente Gabriele Gravina, Zazzaroni si mostra scettico sulla presa che queste parole hanno avuto sui tifosi. Gli italiani, ancora scottati dai precedenti drammatici con Svezia e Macedonia del Nord, guardano all’appuntamento dei playoff di marzo con “comprensibile timore”. La ferita è ancora aperta e le parole non bastano più: servono i fatti per evitare l’ennesima umiliazione storica.
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