Inter News 24
·19 de setembro de 2025
Cagni sull’Italia: «Gattuso ha portato grinta, ma il problema è nella rosa. Non c’è qualità, avremmo bisogno di un Yildiz»

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·19 de setembro de 2025
In un’intervista rilasciata a Sampdoria News 24, Gigi Cagni – ex allenatore ed esperto osservatore del calcio italiano – ha analizzato con lucidità e senza filtri la situazione della Nazionale italiana sotto la guida di Gennaro Gattuso. L’attuale commissario tecnico, subentrato in un momento delicato, ha restituito agli Azzurri un’identità combattiva, centrando due vittorie convincenti contro Estonia e Israele, valide per il cammino verso la qualificazione ai Mondiali 2026. Ma per Cagni, il problema è ben più profondo.
“Gattuso non è solo cattiveria e rabbia agonistica – ha spiegato Cagni – è un tecnico che capisce di calcio, come ha dimostrato da giocatore prima e ora da commissario tecnico. Ma può operare fino a un certo punto, perché deve fare i conti con la realtà: la rosa dell’Italia è limitata a 30, massimo 35 giocatori, e molti provengono da campionati esteri. Il caso di Retegui, ad esempio, è emblematico”.
Il nodo, secondo Cagni, non è tanto l’approccio tattico o motivazionale, quanto la mancanza di un ricambio generazionale all’altezza: “Non abbiamo più una base ampia e solida di giocatori italiani su cui costruire. Le percentuali di italiani nei club di Serie A sono basse, e questo si riflette nella Nazionale. Non possiamo aspettarci miracoli”.
L’ex tecnico non ha risparmiato una stoccata neppure a chi ha celebrato con entusiasmo le vittorie recenti: “Capisco l’importanza dei tre punti, ma fa sorridere che oggi esaltiamo le vittorie contro Estonia e Israele. Trenta anni fa, con tutto il rispetto per queste nazionali, non ci saremmo neanche posti il problema di batterle. Se oggi c’è timore ad affrontarle, allora vuol dire che qualcosa non funziona davvero”.
Cagni ha poi concluso con un’analisi tecnica: “Manca il talento, manca un giocatore che accenda la luce. Non abbiamo un Yamal come la Spagna o un Yildiz come la Turchia. La nostra Nazionale non esprime un calciatore di quella qualità e fantasia da troppo tempo”.
Un monito chiaro, quello di Cagni, che invita a guardare oltre le singole vittorie e a interrogarsi su come il calcio italiano stia lavorando – o forse non lavorando abbastanza – per ricostruire un’identità solida, con giovani talenti pronti a diventare protagonisti. Per ora, la grinta di Gattuso basta a tenere viva la speranza. Ma per costruire un futuro credibile, servirà molto di più.