Inter News 24
·21 de dezembro de 2025
Caso Oriali Allegri, Jacobelli durissimo: «Per essere ascoltati non serve alzare la voce»

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·21 de dezembro de 2025

Caso Oriali Allegri ancora al centro del dibattito mediatico dopo la Supercoppa disputata a Riad. Sulle colonne di Tuttosport, Xavier Jacobelli, giornalista e firma storica del quotidiano torinese, è tornato sulla lite scoppiata al termine di Napoli-Milan, offrendo una lettura netta e fortemente critica dell’accaduto, soprattutto nei confronti di Massimiliano Allegri, allenatore del Milan.
Jacobelli parte da una riflessione culturale, evocando Oscar Wilde, per distinguere tra chi trova conforto nel silenzio e chi, invece, scivola nella frustrazione. Il riferimento è al comportamento tenuto nel post-gara dall’allenatore rossonero nei confronti di Gabriele Oriali, club manager del Napoli ed ex storico dirigente dell’Inter.
«Passino l’adrenalina, la tensione nervosa, la giacca che vola, la giugulare che s’ingrossa. Non possono passare gli insulti volgari, rozzi e triviali rivolti a un avversario», scrive Jacobelli, definendo inaccettabile quanto accaduto all’An-Awwal Park Stadium di Riad.
Nel suo lungo intervento, Jacobelli dedica ampio spazio alla figura di Oriali, tratteggiandone il profilo umano e professionale. Campione del mondo nel 1982 con l’Italia di Enzo Bearzot, ex centrocampista di Inter e Fiorentina, Oriali viene descritto come molto più di un dirigente operativo.
«Una stella del calcio italiano è sicuramente Oriali, Eroe dell’82, alter ego di Antonio Conte, al cui fianco ha ricoperto un ruolo fondamentale per la costruzione dell’impresa tricolore», sottolinea il giornalista, ricordando il contributo decisivo dell’ex mediano nella gestione dei rapporti tra squadra, allenatore e società.
Jacobelli insiste su un concetto chiave: essere e non apparire. Un tratto distintivo di Oriali, emerso anche nell’immagine simbolica della premiazione scudetto, quando il dirigente partenopeo applaudiva defilato, mescolato allo staff, lontano dai riflettori.
Non manca il richiamo alla carriera eccezionale di Oriali, entrato nel 2019 nella Hall of Fame del calcio italiano, e protagonista di successi con club e Nazionale, fino all’Europeo vinto nel 2021 con l’Italia di Roberto Mancini. Una figura, per Jacobelli, che incarna autorevolezza e misura.
Emblematiche anche le parole di Antonio Conte, riportate nell’articolo, a conferma dello spessore del dirigente:«Parla poco, ma si fa capire. È un grande dirigente, percepisce le situazioni più diverse. Non è tenero, ma giusto, e alla fine i giocatori ti rispettano sempre».
Da qui la chiosa finale, che sintetizza l’intero caso Oriali Allegri:«Quando si dice che, per essere ascoltati, non bisogna alzare la voce, si pensa a Oriali. Anche Allegri lo sa».
Un giudizio netto, che va oltre l’episodio singolo e chiama in causa il tema dello stile nel calcio italiano, soprattutto quando questo si espone su palcoscenici internazionali.









































