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·12 de dezembro de 2025
Celtic-Roma, Kovacs mostra i suoi limiti anche in una partita mai in discussione

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·12 de dezembro de 2025

Designazione di prestigio per il match del Celtic Park, con Gasperini che ritrova Istvan Kovacs, arbitro della finale di Europa League di Dublino ai tempi dell’Atalanta, ma anche dell’ultima finale di Champions League.
Nonostante questo, il rumeno – in una partita mai in discussione – dimostra il suo limite di sempre: zero empatia, poco incline al colloquio e tolleranza zero alle proteste, anche quelle garbate e legittime come sull’episodio del rigore concesso al Celtic pochi secondi prima dell’intervallo.
ll contatto tra Hermoso ed Engels è davvero troppo poco per arrivare a un penalty, soprattutto considerando la soglia del fallo adottata per tutto il match. Da quel momento arrivano tre gialli in pochi secondi: prima a Hermoso ed El Shaarawy per le proteste, poi a Soulé, che esulta in faccia a Engels dopo l’errore dal dischetto.
Tutto regolare, invece, sul gol del vantaggio della squadra di Gasperini, con Mancini che prende vantaggio in modo regolare, prima di essere anticipato da Scales, che finisce per fare autogol.Dal punto di vista disciplinare, nel primo tempo manca un giallo per Engels, che entra in netto ritardo su Rensch: l’intervento è imprudente.
Regolare il primo gol di Ferguson: sono in gioco sia Celik che l’attaccante irlandese.Nel secondo tempo, ci può stare il giallo per Ndicka, che interrompe un possibile contropiede di Balikwisha.Netto il giallo per Ziolkowski nel finale, per una trattenuta reiterata su Iheanacho. Il VAR interviene per annullare un gol per parte, entrambe le volte per fuorigioco, prima di Iheanacho e poi di Bailey.
Dal punto di vista tecnico, l’arbitro rumeno fischia poco: 19 falli in un match intenso, nonostante la superiorità della Roma. Peccato per l’errore sul rigore e sulla gestione comportamentale, che macchiano la serata di Kovacs.









































