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·06 de outubro de 2025
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Archiviata anche la 6ª giornata di Serie A, con Roma e Napoli che allungano in vetta mentre il big match tra Juventus e Milan si conclude in un affare pieno di errori.
Vediamo i voti da 10 a 0 del nostro consueto pagellone.
Per qualche ora, prima che il Napoli mettesse al sicuro la sua vittoria con il Genoa, la Roma ha respirato l'aria della capolista in solitaria. E se qualcuno ha criticato le prestazioni giallorosse, le parole di Gasperini sono quasi beffarde: "Nessuno ci dà credito, ma la Roma continua a vincere".
La prova di carattere contro la Fiorentina dopo il gol subito da Kean ha sicuramente molto da dire: il ruolo di Soulé sempre più centrale, le posizioni trovate per Pellegrini e Dybala e il solito apporto di giocatori come Mancini e Cristante, oltre a un Celik sempre più propositivo.
Insomma, la cura Gasp sta funzionando? Di certo c'è che la Roma ha avuto fortuna e che abbia ancora digerito solo parzialmente le direttive del nuovo tecnico, ma anche che sia già riuscita ad assimilare l'intensità del pressing richiesto da Gasperini e questo sembra fare la differenza.
A raggiungere la Roma in vetta alla classifica è il Napoli, ma in maniera tutt'altro che scontata: nel primo tempo i partenopei hanno giocato una partita non indimenticabile, andando sotto contro il Genoa.
La riscossa è arrivata nella ripresa proprio grazie al giocatore attorno a cui hanno tenuto banco le polemiche della settimana: quel Kevin De Bruyne che mal aveva digerito la sostituzione settimana scorsa.
Escluso dalla formazione titolare per rimettere al centro McTominay dopo la sconfitta con il Milan, De Bruyne è stato decisivo per la rimonta nel secondo tempo. Soprattutto ha colpito la grande intesa trovata con Højlund, autore del gol della vittoria proprio su assist del belga.
L'infortunio di Thuram ha preoccupato molto i tifosi interisti, ma dopo la prestazione contro la Cremonese i nerazzurri hanno tutto il diritto di sentirsi un po' più tranquilli.
Il motivo? La gara disputata da Bonny, autore di tre assist in una vittoria convincente contro la Cremonese. Un monologo che, nonostante l'avversario certo non irresistibile, fuga i dubbi sul valore dell'Inter.
Squadra quadrata: Chivu sembra aver avuto l'intelligenza di raccogliere l'eredità di Inzaghi e innestare con pazienza le sue idee, trovando buone risposte in un gruppo che pare aver ritrovato velocemente le motivazioni dopo il brutto finale di stagione dello scorso anno.
Poker anche per il Bologna: affermazione importante per una squadra che ha avuto un inizio stagione molto altalenante. La sicurezza? Riccardo Orsolini, che chiude la giornata da capocannoniere del campionato insieme a Pulisic.
Chi l'avrebbe detto? Tra le due squadre ancora imbattute di questa Serie A dopo sei giornate figura l'Atalanta di Ivan Juric.
Dopo le due esperienze fallimentari della scorsa stagione (Roma e Southampton) molti avevano più di un dubbio su quanto potesse fare il croato raccogliendo un'eredità pesante come quella di Gasperini.
Sottovalutando quanto "gasperiniano" sia il gioco di Juric e quanto quindi potesse ben adattarsi alle caratteristiche della Dea. Nonostante i tanti infortuni e l'assenza di una pedina importante come De Ketelaere, l'Atalanta ha messo alle corde il Como, facendosi raggiungere con un'occasione fortuita e rallentando nella ripresa per la mancanza di profondità.
Lazio e Torino si sono presentate alla gara all'Olimpico incerottate e hanno messo in scena una partita totalmente folle.
Non la migliore prestazione per le difese, né la miglior dimostrazione di tenuta mentale, ma tanto spettacolo e una partita assolutamente imprevedibile.
La doppietta spettacolare di Cancellieri, il pareggio di Che Adams, la rete che poteva decidere tutto siglata da Coco al 93' e la freddezza di Cataldi nel realizzare un rigore decisivo e mettere la firma al gol più tardivo nella storia della Serie A: are you not entertained?
Seconda vittoria di fila per il Sassuolo di Grosso, che sta facendosi valere e dimostrando di meritarsi questa categoria. E dire che la serata avrebbe potuto complicarsi visto il forfait in extremis di Berardi per problemi fisici.
I neroverdi hanno lasciato il pallino del gioco al Verona, ma sono stati sempre pericolosi in contropiede, mettendo in difficoltà gli scaligeri.
Grosso continua a dimostrare ottime capacità di gestione, riuscendo a trasformare un giocatore come Fadera in una risorsa capace di incidere e creare strappi velenosi nei finali di partita.
Partenza che poteva essere migliore per il Como, che contro l'Atalanta ha raccolto il terzo pareggio della sua stagione dopo quelli con Genoa e Cremonese.
In una partita spettacolare e giocata con alti ritmi, i lariani hanno faticato a contenere un'arrembante Atalanta, trovando il pareggio solo con il fortunato tiro-cross di Perrone.
Visti gli investimenti sul mercato dell'estate e il progresso mostrato nel finale della scorsa stagione, era lecito pensare che alcune debolezze e ingenuità fossero state messe alle spalle dalla squadra di Fabregas, eppure questo Como sembra ancora troppo facile da disinnescare nonostante la grande qualità tecnica in campo.
Era la partita di cartello della giornata, è stata una grande delusione dal punto di vista della qualità vista in campo. Errori su errori - a partire dal rigore mandato alle stelle da Christian Pulisic - in quella che dovrebbe essere la gara tra due "big" del campionato.
La Juventus prosegue la sua striscia di pareggi (siamo a quota 5, il record nel dopo Calciopoli) e chiude la serata con ancora negli occhi lo scivolone impacciato di David in area. Squadra con gerarchie ancora non chiare che chiude con addirittura tre punte in campo.
Dall'altra parte il Milan non riesce a far valere la qualità delle proprie individualità: se i rossoneri sono arrivati più vicini alla vittoria rispetto ai rivali, comunque non hanno convinto a pieno e si sono fatti sfuggire di mano la vetta della classifica.
A nulla è valso un buon primo tempo incorniciato da un gol di Ekhator: al Genoa manca ancora la vittoria e la terza sconfitta consecutiva è un segnale preoccupante per la squadra di Vieira.
È vero, il calendario non è stato clemente, con i rossoblù che hanno già affrontato Juventus, Lazio e Napoli, oltre a due outsider come Bologna e Como.
Se c'è un aspetto positivo, però, è proprio il calendario che attende il Grifone: Parma, Torino, Cremonese, Sassuolo, Fiorentina, Cagliari e Verona sono le avversarie da qui a fine novembre. Si incomincia con gli scontri diretti, con l'imperativo di risollevare la situazione in classifica.
Il poker contro il Bologna è un brutto segnale per il Pisa. I toscani finora, anche quando sconfitti, avevano saputo rimanere in partita contro avversari importanti come il Napoli.
Il tracollo di domenica, pur in parte giustificato dal cartellino rosso a Idrissa Touré, è un inciampo pesante per il fanalino di coda, che dovrà cercare di strappare il primo successo in Serie A al Verona nella prossima partita, prima che il calendario si faccia più duro.
Continua a cercare la vittoria in campionato il Verona, ma nonostante il talento di Gift Orban e Giovane, lo specchio della porta continua a sembrare maledetto per gli scaligeri, e la sconfitta con il Sassuolo conferma questa tendenza.
L'attacco del Verona fin qui è stato di gran lunga il più inconcludente dell'intero campionato, con sole due reti segnate (una delle quali su rigore) a fronte di 7,11 xG, la peggiore underperformance della Serie A fin qui.
La grande delusione di questo inizio campionato è fuori da ogni dubbio la Fiorentina: i Viola sono ancora a caccia di una vittoria.
La sconfitta contro la Roma, nonostante il gol che ha sbloccato Moise Kean e due traverse che gridano vendetta, certifica uno stato di salute tutt'altro che florido per la panchina di Pioli.
Difesa costantemente messa in difficoltà dai movimenti giallorossi, attacco ancora slegato e dipendente da intuizioni individuali dei singoli interpreti e, soprattutto, un avvio casalingo che conta tre sconfitte su tre partite giocate: due delle quali facendosi rimontare dopo essere passati in vantaggio.
I Viola sono quartultimi, tenuti fuori dalla zona retrocessione solo dalla differenza reti, e Pioli dovrà fare qualcosa in fretta per scuotere una squadra in crisi.
📸 MARCO BERTORELLO - AFP or licensors