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·23 de novembro de 2025

Dal Barça alla UEFA, Florentino Pérez contro tutti. E sulla Superlega: «È indispensabile: pronti a chiedere i danni»

Imagem do artigo:Dal Barça alla UEFA, Florentino Pérez contro tutti. E sulla Superlega: «È indispensabile: pronti a chiedere i danni»

Florentino Pérez ha scelto toni diretti e durissimi nella sua ultima esposizione davanti ai soci del Real Madrid. Un intervento di oltre un’ora in cui il presidente blanco ha attaccato una lunga lista di istituzioni — dalla Liga alla UEFA, passando per il Barcellona e il fondo CVC — denunciando comportamenti che a suo giudizio avrebbero danneggiato il club e l’intero movimento calcistico spagnolo.

Il numero uno del Real ha insistito più volte sul concetto di «normalità», sostenendo che molte delle dinamiche nel calcio spagnolo ed europeo siano «inaccettabili» e incompatibili con un sistema competitivo moderno e trasparente.


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Al centro delle accuse di Pérez c’è, innanzitutto, la gestione del calcio spagnolo. «Ho ascoltato dire che il Madrid è contro tutto e non è vero. Solo che ci vediamo costretti a reagire più spesso di quanto vorremmo», ha affermato. Il presidente ha criticato la UEFA per il tentativo di «dirigere il nostro destino» e per l’introduzione di nuovi formati che penalizzerebbero i tifosi. Ma non ha risparmiato neppure Javier Tebas, contestando la promozione della partita della Liga a Miami e accusando l’ente presieduto da quest’ultimo di finanziare media «nati per danneggiare il Real Madrid».

Durissimo anche il passaggio sul tema arbitrale. Pérez ha definito «vergognoso» che nessun arbitro spagnolo sia stato scelto dalla FIFA per il Mondiale per Club e ha rilanciato le sue critiche sul caso Negreira: «È ovviamente anormale che il Barcellona abbia pagato per almeno 17 anni più di 8 milioni di euro al vicepresidente degli arbitri, qualunque sia il motivo». Il Real Madrid, ha ricordato, è l’unico club ad essersi costituito parte civile nel processo.

Pérez ha paragonato inoltre i numeri delle espulsioni nel XXI secolo, definendo la disparità fra Real e Barça — soprattutto nel periodo in cui José María Enríquez Negreira ricopriva il ruolo di vicepresidente degli arbitri — come un’anomalia statistica «che non trova riscontro in nessuna grande lega europea».

Non meno pesante è stato il j’accuse nei confronti del progetto CVC. Il presidente madridista sostiene che «molti club si sono resi conto che perdere una parte dei loro ricavi per 50 anni comprometterà il loro futuro». Pérez ha ricordato che Real Madrid, Barcellona e Athletic Bilbao hanno portato la questione in tribunale e ha criticato il fatto che, all’estero, il fondo sia riuscito a entrare solo in Francia, dove «la Ligue 1 è in difficoltà e i perdenti sono tutti i club».

Sulla partita di Miami, il tono è stato altrettanto diretto: «Tutti erano contrari, persino i giocatori del Barcellona. Eppure nessun club ha presentato denuncia al CSD, solo il Real Madrid. Noi sì abbiamo quella forza». Pérez ha poi denunciato la «censura» nei confronti delle proteste dei calciatori della Liga, giudicando «imbarazzante» la gestione dell’episodio da parte dell’organizzazione.

La parte finale del discorso è stata dedicata alla Superlega, tema sul quale Pérez ha ribadito posizioni note ma oggi rafforzate da recenti decisioni giudiziarie. «È indispensabile. Abbiamo abbattuto in tempo record un monopolio durato più di 60 anni», ha dichiarato. «Nel 2021 la UEFA si permetteva di minacciare i club con l’espulsione. Oggi la situazione è radicalmente diversa: ci hanno dato ragione in 21 dei 23 punti e hanno pagato le spese legali».

Pérez ha annunciato che il Real Madrid è pronto a chiedere un risarcimento alla UEFA per i danni subiti e che il club si considera legittimato a organizzare la competizione in futuro. «Nessuno può sanzionarci per lavorare al nostro futuro. La forza delle sentenze ci permette di chiedere alla UEFA i danni che ci hanno causato. Abbiamo riaperto il procedimento contro la UEFA: vogliamo essere indennizzati e vogliamo organizzare la competizione in futuro. Non siamo arrivati fin qui per vincere una sentenza, ma per metterla in pratica». Ha attaccato anche l’ECA, definendola un organismo che «obbliga a rinunciare a qualsiasi contenzioso contro la UEFA», una condizione che — secondo lui — significherebbe rinunciare «a miliardi di euro che reclameremo».

Il presidente ha rilanciato poi il tema della televisione gratuita del calcio, facendo riferimento all’esperimento del Mondiale per Club e alla piattaforma Unify, che permetterebbe di trasmettere gratuitamente le partite. «Lo abbiamo fatto nel Mondiale per Club: bambini poveri in Africa hanno potuto vedere il torneo. Abbiamo Unify, che permetterebbe di trasmettere gratuitamente le partite. La FIFA ha capito che questa è la strada, e gliene sono grato. Solo la UEFA non lo fa: un anno di ritardo significa un altro anno di stipendi milionari. Come il caso del presidente della Liga, che guadagna più del suo omologo della Premier nonostante generi molto meno.».

Pérez ha concluso con un messaggio di fiducia al proprio ambiente: «Abbiamo vinto la battaglia giudiziaria e vinceremo le prossime. Perché è il miglior progetto per tutti. E così ce lo riconoscono in privato molti club».

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