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Diego D'Avanzo·27 de novembro de 2025
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Diego D'Avanzo·27 de novembro de 2025
Il Liverpool è entrato in una crisi inaspettata per tutti: 490 milioni spesi in estate, la Premier League in bacheca e una rosa da fare invidia a tutta Europa. I risultati però sono pessimi: 12° posto in Premier League e 13° in Champions League.
A preoccupare sono i dati difensivi: per la prima volta dal 1992 i Reds hanno concesso più di 3 gol in 3 partite consecutive.
In 20 partite stagionali il Liverpool è stato sconfitto 9 volte, tante quante ne aveva perse l'anno scorso in 56 gare: quest'anno ci hanno impiegato quasi un terzo del tempo.
Le 9 sconfitte però sono arrivate negli ultimi 12 match, addirittura il peggior risultato nello stesso periodo di tempo dal 1953/54: da 71 anni i Reds non vivevano un crisi del genere.
Dopo il 4-1 incassato ad Anfield con il PSV, ha sintetizzato bene il momento della squadra Curtis Jones: "Oltre che un giocatore, sono anche un tifoso del Liverpool. Ho finito le parole... siamo nella m****".
L'emblema di questo momento è sicuramente il tocco di mano di Van Dijk che ha portato al calcio di rigore segnato da Perisic: al fallo ha contribuito la spinta di Schouten a scatenare un intervento del genere (come da sua ammissione) ma il fatto che sia successo al capitano, è un segnale.
Lo stesso Van Dijk prima della partita era stato chiaro con l'ambiente: "Tutti devono prendersi le loro responsabilità, guardarsi allo specchio e fare uno step in più. Servono fatti e non parole".
Proprio quelli che sono mancati, perché nonostante un buon primo tempo e il pareggio raggiunto dopo il gol incassato, il Liverpool è crollato a inizio secondo tempo. Non è un caso che la maggior parte dei tiri della ripresa siano arrivati nel finale: provando a recuperare una situazione già disperata.
Le cause di questa flessione sono ignote pure a Slot: "Mancanza di fiducia? Non l'ho notato nel primo tempo. Non è la mentalità che questi giocatori hanno dimostrato tante volte da quando sono qui."
Un sintomo della mancanza di concentrazione sono i numeri da calci piazzati: 9 gol incassati in Premier League e, ultimo, il rigore concesso contro il PSV. Nelle situazioni "da fermo" non c'è qualità o livello che tenga: l'attenzione è la discriminante fondamentale.
Se l'essere vigili in difesa è un problema, l'essere cinici davanti lo è altrettanto: Salah ha segnato 4 gol in 12 partite di Premier, di questo passo arriverà a fine stagione con 12 reti, nettamente il suo risultato peggiore da quando è al Liverpool.
Isak (pagato 165M) ha segnato soltanto in Carabao Cup e non sembra ancora essersi ripreso dall'infortunio di un mese fa: solo due prestazioni insufficienti contro Forest e PSV.
Ekitiké (95M) era partito col piede giusto: 6 gol fino a ottobre, ma in Premier si è fermato addirittura al 20 settembre. Un po' come tutto il Liverpool che ha perso 5 partite su 6 in campionato da quel momento.
Alla somma dei gol non si può aggiungere Wirtz, che ha svolto un lavoro diverso rispetto a quello occupato al Leverkusen (qui i dettagli) e ha subìto più di altri la flessione dei Reds. Ad oggi, non è ancora l'uomo che può far svoltare da solo la stagione di un top club in Premier.
📸 Stu Forster - 2025 Getty Images









































