Inter News 24
·15 de setembro de 2025
Difetti Inter, ecco dov’è il vero problema: Chivu come Inzaghi, blackout fatali nel finale

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·15 de setembro de 2025
Una semplice mossa, come girare un interruttore da “Off” a “On”, può segnare il confine tra vittoria e sconfitta. Eppure, l’Inter sembra non riuscire a compiere quel gesto decisivo nei momenti chiave. È questa la riflessione emersa nell’analisi de La Gazzetta dello Sport, che dopo il rocambolesco 4-3 contro la Juventus di Serie A, individua nell’aspetto mentale il vero limite della squadra nerazzurra.
Anche nell’era Cristian Chivu, chiamato a guidare la rivoluzione tecnica post-Inzaghi, persistono i blackout nel finale. Sabato, allo Stadium, si è rivisto un film già noto: Inter avanti, poi crollo emotivo e rimonta subita. Una tendenza che affonda le radici nella passata stagione e che continua a manifestarsi, con effetti devastanti.
La “modalità Off”, come la definisce la Gazzetta, si è attivata nei momenti sbagliati anche quando in palio c’erano titoli. Basti pensare al rigore di Pedro contro la Lazio, che costò un potenziale scudetto, o alla rovesciata all’ultimo respiro di Riccardo Orsolini nel match di Pasqua al Dall’Ara. Episodi che hanno contribuito a spegnere l’ambizione del triplete, trasformandola in una stagione piena di rimpianti.
Anche il percorso europeo della scorsa annata è stato segnato da fragilità psicologiche: la dolorosa eliminazione nel derby di Coppa Italia contro il Milan e la sconfitta in Supercoppa a Riad sono avvenute sempre nel finale, spesso per disattenzioni o mancanza di lucidità.
Oggi, Chivu prova a voltare pagina, ma il paragone con Simone Inzaghi diventa inevitabile. In entrambe le gestioni, l’Inter ha mostrato una pericolosa inclinazione a “spegnersi” quando serve tenere alta la tensione. I segnali preoccupanti si sono già visti: il 2-2 contro il Parma in rimonta, il gol subito da Billing al minuto 87 a Napoli, e infine il disastro di Torino.
Per ritrovare solidità e credibilità, l’Inter dovrà lavorare non solo su tattiche e moduli, ma soprattutto sulla tenuta mentale: quella che, oggi più che mai, fa la vera differenza.