Inter News 24
·25 de setembro de 2025
Diouf Inter, il francese non convince: Chivu voleva queste caratteristiche, spiegato il cortocircuito di mercato

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·25 de setembro de 2025
Il progetto di rinnovamento dell’Inter targata Cristian Chivu procede con gradualità. Nonostante i proclami estivi, la rivoluzione annunciata ha trovato ostacoli lungo il percorso e il tecnico romeno ha scelto di inserire i nuovi acquisti con prudenza. L’unica eccezione è Manuel Akanji, difensore svizzero arrivato nell’ultima ora di mercato: l’ex Manchester City ha scalato immediatamente le gerarchie, prendendo il posto lasciato libero da Benjamin Pavard e relegando in panchina Yann Bisseck. Un impatto immediato, che ha offerto al reparto arretrato esperienza e solidità.
Discorso diverso per altri rinforzi. Luka Sucic e Luis Henrique erano già nel gruppo durante il Mondiale e stanno trovando minutaggio progressivo, mentre per Andy Diouf la strada si sta rivelando più lenta. Il centrocampista ex Lens, acquistato per 25 milioni di euro bonus compresi, ha raccolto fin qui pochissimi minuti: meno di lui solo Palacios, da tempo considerato un esubero.
La Gazzetta dello Sport sottolinea come l’obiettivo originario della dirigenza fosse Manu Koné della Roma, il profilo individuato da Chivu per rivoluzionare la mediana. Con un giocatore di quel tipo sarebbe stato possibile passare a un 3-4-2-1, sistema che avrebbe cambiato profondamente il volto della squadra. L’affare però non si è concretizzato e l’Inter ha dovuto virare su Diouf, un talento interessante ma con caratteristiche diverse.
Chivu lo considera un investimento per il futuro, ma per vederlo al centro del progetto servirà tempo: «Più avanti, magari, Diouf potrà diventare un pilastro della nuova mediana nerazzurra e consentire al suo allenatore di cambiare pelle all’assetto della squadra, ma di sicuro servirà una buona dose di pazienza», scrive il quotidiano.
Le idee di luglio, dunque, non si sono tradotte nei fatti. All’Inter manca ancora il centrocampista muscolare e manca pure l’assaltatore alla Lookman, capace di dare strappi e creatività negli ultimi metri. Per ora resta il 3-5-2 di eredità inzaghiana, con alcuni accorgimenti tattici ma senza il cambio di pelle promesso.
Il lavoro e la pazienza, come ricorda La Gazzetta dello Sport, restano le chiavi per il futuro. L’Inter ha rinforzato la rosa, ma la vera rivoluzione è rimandata.