Gatti reagisce così alla parata di Maignan in Juve Milan: «Che ca**o ha preso questo, pazzesco». Difensore incredulo dopo l’intervento che ha negato il vantaggio ai bianconeri | OneFootball

Gatti reagisce così alla parata di Maignan in Juve Milan: il labiale del difensore svelato da BordoCam

Un intervento prodigioso, un riflesso che ha del miracoloso e che ha lasciato tutti a bocca aperta. Anche l’avversario diretto. Lo speciale “BordoCam” di DAZN, realizzato in occasione del big match tra Juventus e Milan, ha svelato un retroscena che è già diventato virale: il labiale di Federico Gatti subito dopo la parata-capolavoro di Mike Maignan su di lui.

L’episodio è avvenuto a inizio ripresa. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il pallone è arrivato a Gatti che, a due passi dalla porta, ha calciato a botta sicura. Un gol che sembrava già fatto, una rete che avrebbe potuto sbloccare la partita e indirizzarla a favore dei bianconeri. Ma a quel punto, il portiere francese del Milan si è superato.

Con un intervento d’istinto purissimo, Maignan è riuscito a respingere la conclusione, compiendo una parata che ha lasciato incredulo l’intero Allianz Stadium. Il primo a non credere ai propri occhi è stato proprio Federico Gatti.

Juve Milan: il labiale di Gatti che fotografa un miracolo

Le telecamere a bordocampo di DAZN hanno catturato alla perfezione la sua reazione. Mentre si rialzava, il difensore della Juve, visibilmente sbigottito, si è lasciato andare a un commento che è la fotografia perfetta di quel momento.

Il suo labiale, inequivocabile, è stato: «Pazzesco… Pazzesco… Che ca**o ha preso questo?!».

Un misto di rabbia per l’occasione sfumata e di sincero stupore per la prodezza dell’avversario. Una reazione genuina, che descrive meglio di ogni altra parola la portata dell’intervento di Maignan, risultato poi decisivo per mantenere la porta inviolata e fissare il punteggio sullo 0-0 finale. Quella parata non solo ha salvato il Milan, ma ha anche regalato uno dei momenti più iconici e chiacchierati del post-partita.