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·12 de dezembro de 2025

Il presidente del Palermo Mirri: «Il City Football Group è il futuro del club»

Imagem do artigo:Il presidente del Palermo Mirri: «Il City Football Group è il futuro del club»

DAZN ha lanciato una nuova puntata del format “Professione Presidente”. Un contenuto che racconta il dietro le quinte di istituzioni, leghe e club sportivi, partendo dal punto di vista di chi le gestisce: i Presidenti. Il protagonista, in questa occasione, è Dario Mirri, numero uno del Palermo, club che fa parte della galassia del City Football Group insieme a Manchester City e Girona, fra gli altri.

Proprio il rapporto con la proprietà è uno dei temi affrontati da Mirri nella lunga intervista di Eleonora Incardona, oltre ai temi di campo e l’amore, prima da tifoso e poi da presidente, che unisce il presidente al Palermo, che da quest’anno è guidato in panchina da Filippo Inzaghi, che negli anni si è costruito la reputazione di grande professionista di promozioni dalla Serie B alla A.


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«Sono da sempre abbonato al Palermo – ha raccontato Mirri –, da 56 anni, anche adesso che sono il presidente del club. È un gesto d’amore che continuerò a fare sempre. Adesso guardo le partite in tribuna, però mi manca quella leggerezza e quella spensieratezza che contraddistinguono i tifosi. Essere presidente del Palermo è un sogno realizzato, ogni tanto per vedere se è vero cerco su Wikipedia».

Un legame con il Palermo che è nel dna della famiglia del presidente Mirri, visto che lo stadio è intitolato a quel Renzo Barbera che era lo zio dell’attuale presidente dei rosanero: «Credo che sia un orgoglio per tutti i palermitani entrare in quello stadio, per me a maggior ragione, per la mia famiglia. Zio Renzo è stato quello che mi ha insegnato i valori, che cosa è il Palermo e cosa può essere il Palermo. Guardavo lui da bambino e riconoscevo in lui questa partecipazione enorme per le sorti della città, dei tifosi, ma soprattutto dei palermitani, perché lui vedeva nel Palermo qualcosa che ci rappresentava. Devo dire che è quello che ho sognato di fare e che spero di continuare a fare: fare del Palermo qualcosa che rappresenti tutta la città. E quindi il fatto che lo stadio sia intitolato a lui è bellissimo. lo ho sempre detto, quando ho iniziato sei anni fa, che non posso pensare a uno stadio diverso da questo luogo per far giocare il Palermo».

Palermo che ora, come detto, è di proprietà di un colo come il City Football Group: «Sono state notti di sofferenza, paura e desiderio: volevo fortemente che loro proseguissero il lavoro intrapreso da noi. Ferran Soriano è di Barcellona, conosce le nostre radici e ci siamo trovati subito. Il City Football Group è il futuro del Palermo, si può solo crescere grazie al loro contributo, alle loro competenze e noi siamo orgogliosi di essere parte di questo gruppo grande e vincente. Quando riusciremo a portare il Palermo in Serie A, la sinergia con il City Football Group crescerà ancora di più, anche sotto il profilo tecnico».

Ma tutti sono concentrati sul campo e alla stagione 2025/26, che vede il Palermo fra le favorite per la promozione in Serie A: «Inzaghi è una persona straordinaria, ha un entusiasmo contagioso, va sostenuto sempre perché lui vuole intraprendere un percorso medio-lungo qui a Palermo. Quello che è mancato negli anni scorsi è stato il mister, ma anche la gestione della sconfitta. Quando impareremo a governare la sconfitta, allora si cominceranno a costruire le vittorie e saremo in grado di vincere. Sono legatissimo a questi ragazzi, il mio sogno è rendere felice il popolo palermitano e vincere la Coppa Italia, che è un trofeo che ci manca: le tre finali perse le ricordo benissimo, per me sarebbe una soddisfazione incredibile».

A guidare in campo, invece, la squadra, c’è capitan Matteo Brunori: «Con Matteo c’è un rapporto personale molto forte, per motivi oggettivi. Siamo insieme da quattro anni: all’inizio, per contenere i costi delle trasferte, viaggiavamo in nave anche due volte pur di evitare l’albergo o l’aereo. Quando si condividono esperienze di questo tipo, nasce un legame profondo, una relazione personale ulteriore rispetto ad altri, semplicemente perché è con noi da più tempo. I numeri parlano da soli: Matteo ha segnato quasi 80 gol. È chiaro che sta attraversando un momento particolare della sua vita e della sua carriera. Quello che è importante è che continui a fare esattamente ciò che ha fatto finora, e a sentirsi capitano della nostra squadra nella maniera più completa, a prescindere dal fatto che giochi o meno. Lui anche da non giocatore, come nelle ultime partite, continua a dare un contributo fondamentale alla crescita degli altri ragazzi. È un ragazzo estremamente intelligente e sensibile: mi dice che vuole vivere a Palermo, che sta cercando casa qui. Lo dico ai tifosi: quando hanno qualche dubbio, ricordino che ha scelto Palermo per far crescere la sua unica figlia, e che il suo sogno è restare a vivere in questa città. Detto questo, credo ci sia poco da aggiungere riguardo alla sua partecipazione nella nostra squadra».

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