Inter, Acerbi: “Dopo la malattia la mia rinascita calcistica. Con il Barcellona è stata la serata più bella” | OneFootball

Inter, Acerbi: “Dopo la malattia la mia rinascita calcistica. Con il Barcellona è stata la serata più bella” | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: DirettaCalcioMercato

DirettaCalcioMercato

·24 de setembro de 2025

Inter, Acerbi: “Dopo la malattia la mia rinascita calcistica. Con il Barcellona è stata la serata più bella”

Imagem do artigo:Inter, Acerbi: “Dopo la malattia la mia rinascita calcistica. Con il Barcellona è stata la serata più bella”

Francesco Acerbi ha parlato di quelle che saranno le ambizioni dell’Inter in questa stagione e del rapporto che ha costruito con il nuovo tecnico, Cristian Chivu.

Intervistato da Sky Sport, Francesco Acerbi si è raccontato soffermandosi sulle ambizioni personali e dell’Inter per questa stagione. Il difensore nerazzurro ha parlato anche del rapporto con Simone Inzaghi e con il nuovo tecnico dell’Inter, Cristian Chivu. Le parole del difensore nerazzurro in collegamento con Sky Sport per presentare il suo libro ‘Io, guerriero‘.


Vídeos OneFootball


Inter, le parole di Acerbi ai microfoni di Sky Sport

Dopo la malattia ho vissuto una vera e propria rinascita calcistica.È stato un momento complicato, ma da lì è iniziato il mio percorso personale, in cui ho provato – e provo tuttora – a raccogliere quante più soddisfazioni possibili. La sfida con il Barcellona? Una serata incredibile, probabilmente la più bella, anche se alla fine non abbiamo alzato trofei. Tutto è arrivato in modo naturale, sono sensazioni che ti nascono dentro e che impari ad accettare perché più grandi di te. Una volta che capisci davvero cosa vuoi, la strada si fa meno ripida. La vita va curata nei dettagli, ma tutto parte dalla testa: cercare scuse significa finire in un vortice da cui non esci più“.

Il difensore ha ricordato il gol con il Barcellona: “Ricordo bene il 3-2 di Raphinha. Non ero arrabbiato, perché nel secondo tempo il Barça non aveva praticamente mai tirato in porta. È una squadra fortissima, ma ho pensato: “Andiamo avanti, tanto cambia poco se finisce 3-2 o 4-2”. Se la palla arriva, devo esserci. Per fortuna Denzel ha messo un gran cross e sono riuscito a segnare. È stata un’emozione enorme, pur sapendo che il percorso era ancora lungo“.

Poi un passaggio sulla finale di Champions contro il PSG:Dopo la partita non c’era rabbia, piuttosto tanta stanchezza mentale. In quella settimana avevamo battuto Bayern e Barcellona, credevamo davvero di poterla vincere. Ma contro certe squadre non basta dare il 100%, servono energie fresche e loro quella sera sono stati perfetti“.

Sul rapporto con Luciano Spalletti:Ho semplicemente raccontato i fatti. Dopo l’operazione che mi ha impedito di andare all’Europeo, non ho più ricevuto una chiamata. Non me lo aspettavo, ma è il ct che decide. Alcune dichiarazioni hanno peggiorato la situazione e alla fine ho scelto io di non esserci. Spalletti mi ha telefonato la mattina prima, lasciando intendere di voler chiarire. Avrei giocato con la Norvegia e poi stop, non mi ha parlato di futuro né di Mondiale. Mi sono sentito usato: a 37 anni non avevo voglia di fare questa esperienza. Non sono Messi o Pelé, ma neppure merito di essere trattato così“.

Sugli allenatori avuti in carriera:Allegri al Milan mi fece giocare sei mesi in cui però non ero ancora pronto mentalmente. Iachini è stato fondamentale, con Inzaghi ho vissuto sette anni e ci siamo tolti tante soddisfazioni. Ho avuto tecnici validi, sia sotto il profilo tattico che umano“.

Un aneddoto su Haaland:A me piace confrontarmi con i campioni. Gli ho chiesto due volte la maglia e lui mi ha mandato a quel paese (ride, ndr)“.

Infine, qualche parola su Cristian Chivu: “Lo smacco della finale non deve pesarci. Bisogna azzerare tutto e ripartire, come in ogni cosa. Il mister è molto preparato, è una persona per bene e ha idee chiare. Mi ha colpito positivamente: sa cosa significa vincere e perdere, conosce le nostre ambizioni e ci guida con grande convinzione“.

Saiba mais sobre o veículo