Juventusnews24
·02 de outubro de 2025
Locatelli a Sky: «Nel primo tempo siamo andati molto male, vi svelo cosa è successo nell’intervallo. Serve più cattiveria nei dettagli»

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·02 de outubro de 2025
Niente alibi, nessuna scusa. Solo una lucida e spietata autocritica. Al termine del pareggio amaro per 2-2 contro il Villarreal, uno dei leader della Juventus, Manuel Locatelli, si è presentato ai microfoni di Sky Sport per analizzare la prestazione della squadra. Dalle sue parole emerge tutta la delusione per una vittoria sfumata e la consapevolezza dei limiti su cui il gruppo deve ancora lavorare.
Il centrocampista bianconero non ha usato giri di parole per descrivere una partita dai due volti, con un primo tempo da dimenticare e una ripresa di grande reazione, macchiata però dalla beffa finale.
L’ANALISI DELLA PARTITA – «Nel primo tempo siamo andati molto male, dovevamo fare meglio. Durante l’intervallo abbiamo parlato tra di noi e alzato il livello nel secondo tempo. Il gol subito alla fine è un peccato. Serve più cattiveria nei dettagli».
L’analisi di Locatelli è un mea culpa da vero leader. La sua ammissione, «nel primo tempo siamo andati molto male», è una presa di coscienza netta, senza cercare attenuanti. Ha poi svelato un retroscena importante, rivelando come la squadra si sia parlata durante l’intervallo per cambiare marcia, un segnale di un gruppo unito e capace di autocorreggersi.
Ma il punto chiave della sua riflessione è la ricetta per il futuro. Il gol subito nel finale è un «peccato» che nasce da una mancanza precisa: la «cattiveria nei dettagli». Un riferimento chiaro a quella concentrazione e a quella determinazione che sono mancate in occasione del pareggio del Villarreal di Veiga, quando la difesa non è stata abbastanza aggressiva nel chiudere sul tiratore.
Le parole di Locatelli sono un segnale di grande maturità. In una serata di delusione, il centrocampista non si nasconde, ma indica con lucidità la strada che la Juventus di Igor Tudor deve percorrere per fare il definitivo salto di qualità: serve più attenzione, più “fame”, più cattiveria per trasformare le buone prestazioni in vittorie.