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·07 de setembro de 2025

Marcolin ricorda Mihajlovic: «All’Inter compagno e amico, non ha mai mollato»

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Le parole di Dario Marcolin, ex calciatore nerazzurro, sul ricordo di Sinisa Mihajlovic ai tempi dell’Inter. Tutti i dettagli in merito

Nella sua carriera Dario Marcolin ha incrociato tanti campioni, ma uno in particolare gli è rimasto nel cuore: Sinisa Mihajlovic. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex centrocampista ha ripercorso il rapporto con l’ex difensore serbo, un legame nato all’Inter e proseguito in panchina, fino agli ultimi giorni di vita del tecnico scomparso nel dicembre 2022.

«Sì, all’Inter e poi sono stato il suo secondo a Catania e a Firenze. Le nostre famiglie sono molto unite. Ho vissuto Sinisa in ogni sua fase. Papà straordinario, severo ma poi si scioglieva appena i ragazzi gli facevano gli occhioni. Allenatore diretto, pretendeva sempre qualcosa di nuovo, mi martellava su questo», ha raccontato Marcolin.


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L’amicizia dentro e fuori dal campo

Il ricordo parte dunque da Milano, quando Mihajlovic indossava la maglia nerazzurra, famoso per i suoi calci di punizione e per una personalità forte che lo ha reso leader in campo e in spogliatoio. Per Marcolin quell’esperienza è stata solo l’inizio di un percorso che si è trasformato in amicizia profonda.

La vicinanza non è mancata nemmeno nei momenti più difficili, quando Mihajlovic ha dovuto affrontare la battaglia contro la leucemia. «Quando è stato ricoverato per la prima volta ero lì a Bologna. Appena siamo potuti entrare da lui, con la moglie, ci ha detto che prendeva 21 pasticche al giorno, ma ha sempre reagito. Ha fatto il trapianto di midollo, è uscito e ha ripreso a fare tutto. È tornato anche a giocare a padel con me. Pretendeva sempre tantissimo da se stesso».

Una lezione di forza e dignità

Marcolin ha poi ricordato gli ultimi giorni di Sinisa, esempio di forza fino alla fine: «Otto giorni prima di morire è andato a correre col figlio ed era lui a dire al padre “dai, basta così”. Non voleva mollare. L’ultima volta che è entrato in ospedale era un sabato, il martedì i medici dicevano che stava per morire. Se n’è andato il venerdì. È riuscito a regalarci qualche altro giorno».

Per l’Inter e per il mondo del calcio, Mihajlovic resta una figura indimenticabile. Leader, allenatore diretto, ma soprattutto uomo capace di affrontare con coraggio e dignità ogni sfida. Il ricordo di Marcolin è l’ennesima testimonianza di quanto profondo sia stato l’impatto lasciato da Sinisa in chi lo ha conosciuto davvero.

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