Mario Rui si racconta: dallo scudetto con il Napoli, al rapporto con Spalletti fino alla sua voglia di tornare in campo. Le sue parole | OneFootball

Mario Rui si racconta: dallo scudetto con il Napoli, al rapporto con Spalletti fino alla sua voglia di tornare in campo. Le sue parole | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcionews24

Calcionews24

·05 de dezembro de 2025

Mario Rui si racconta: dallo scudetto con il Napoli, al rapporto con Spalletti fino alla sua voglia di tornare in campo. Le sue parole

Imagem do artigo:Mario Rui si racconta: dallo scudetto con il Napoli, al rapporto con Spalletti fino alla sua voglia di tornare in campo. Le sue parole

Mario Rui si confida: dal trionfo con il Napoli allo speciale legame con Spalletti, fino alla determinazione di tornare in campo

Protagonista indiscusso del terzo scudetto del Napoli, Mario Rui è rimasto nel cuore dei tifosi partenopei. Dopo l’addio al club azzurro e un periodo da svincolato, il terzino portoghese si racconta a Tuttosport, tra la voglia di tornare in campo, i ricordi indelebili del tricolore e il rapporto speciale con Luciano Spalletti, ora sulla panchina della Juventus.

LA VOGLIA DI TORNARE IN CAMPO «Tantissima. Anche se mi sono disconnesso un po’ dal calcio, mi sto godendo la famiglia. Continuo ad allenarmi tanto e penso di essere molto vicino a ricominciare».IL FUTURO TRA ITALIA ED ESTERO «Sì, ci sono state delle opportunità anche in Serie A, ma l’anno scorso facevo molta fatica a vedermi in un club diverso dal Napoli. Non me la sono sentita di firmare per altre squadre, penso che ripartirò dall’estero: sto molto bene fisicamente e penso di poter ancora dare qualcosa al calcio, per cui aspetto solo la chiamata giusta».L’IMMORTALITÀ A NAPOLI PER LO SCUDETTO «Immortale è una parola forte, forse troppo grande per me. Sono stato fortunato: lo scudetto lì è una gioia immensa, indescrivibile. È travolgente. Principalmente ricordo che le basi per quel trionfo le mettemmo in ritiro: erano andati via tanti giocatori importanti per la squadra. A Dimaro ci siamo uniti e compattati, abbiamo fatto un patto. C’era tanta gente che dubitava di noi, tranne Spalletti. In ritiro ci siamo uniti e siamo diventati un gruppo fortissimo, stavamo proprio bene insieme».SPALLETTI ALLA JUVE «Non mi sono stupito: è il migliore, l’allenatore più affidabile. Alla Juve avevano bisogno di un grande allenatore. Col mister abbiamo trascorso tanti momenti stupendi: trovarne uno migliore di lui libero era impossibile».SARRI VS SPALLETTI «Farei fatica a scegliere tra lui e Sarri. Maurizio mi ha formato tecnicamente e tatticamente, mi ha trasmesso delle conoscenze calcistiche che mi sono portato dietro dappertutto. Spalletti invece è il più completo che io abbia mai avuto, penso sia il migliore per come riesce a gestire ogni aspetto del gruppo: dal campo allo spogliatoio, fino alla comunicazione».L’EMOZIONE DEI DISCORSI «Il bello di Spalletti è questo: lui preparava ogni discorso pre-partita per farci vivere un’emozione forte. Sapeva toccare il cuore, entravi in campo e volavi. Il merito di quello scudetto ritengo sia suo all’80%: basti pensare che dormiva a Castelvolturno, era il suo bunker. Ha sacrificato tutto per la squadra, anche la sua vita privata».SPALLETTI VS CONTE «Mi ha colpito tantissimo Conte, ma ho avuto poco tempo con lui. Non lo conoscevo, pensavo fosse un allenatore difensivo. Invece da subito ha trasmesso una mentalità vincente, in ritiro ha subito imposto la sua missione: voleva che il Napoli fosse padrone del gioco. Lui e Spalletti sono onesti e diretti: caratteristiche rare da trovare nel calcio».LO SCUDETTO DI CONTE «No, non è stato un miracolo. Metà di quella squadra aveva già vinto con Spalletti, anche se i giocatori venivano da un’annata molto complessa. Penso abbia avuto lo stesso peso di Spalletti nel nostro scudetto».NAPOLI-JUVE E LA CORSA SCUDETTO «Secondo me la Juve con una vittoria può tornare in corsa per lo scudetto, anche se è molto difficile. Il Napoli penso che stia facendo bene: ha più competitività in ogni reparto e sta uscendo più forte dall’emergenza infortuni. Gli azzurri vanno temuti, pure in Europa».IL PIÙ FORTE COMPAGNO DI SQUADRA «Totti nell’ultimo anno di carriera aveva dei colpi assurdi. Ma in quella Roma c’erano dei campioni incredibili: penso a De Rossi, Salah, Nainggolan. Anche il Napoli che ho vissuto aveva dei fuoriclasse: Hamsik, Reina, Albiol, Koulibaly. E poi Kvara e Osimhen: sono stato fortunato».IL PRONOSTICO SU NAPOLI-JUVE «Non lo so, ma sarà una partita importante per il campionato. Il Napoli può dare un segnale alle altre, la Juve può tornare in corsa per lo scudetto se vince. E sarebbero dolori per tutti: in panchina c’è Spalletti, uno che ha già vinto. Vuol dire tanto».


Vídeos OneFootball


Saiba mais sobre o veículo