Mondiali 2026, Trump fiero: «Numeri davvero incredibili, sarà l’evento sportivo più grande mai visto». Poi svela un retroscena su Canada e Messico | OneFootball

Mondiali 2026, il Presidente degli Stati Uniti interviene alla cerimonia del sorteggio: lodi alla collaborazione con Canada e Messico e non solo

I riflettori del mondo sportivo e politico si sono accesi contemporaneamente sul Kennedy Center di Washington DC, dove è andata in scena la cerimonia per il sorteggio della fase a gironi della prossima Coppa del Mondo. L’evento, che anticipa il torneo in programma nell’estate del 2026, ha visto la partecipazione delle massime autorità, tra cui il Presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump. Il numero uno della Casa Bianca ha preso la parola dal palco, sottolineando l’impatto mediatico ed economico che la manifestazione sta già generando, superando ogni più rosea aspettativa della vigilia.

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NUMERI STRAORDINARI – «I numeri sono davvero incredibili, non ci aspettavamo che fossero così straordinari. Sarà l’evento sportivo più grande mai visto. Mai visto niente di simile.»

L’intervento di Trump non si è limitato all’aspetto sportivo, ma ha toccato corde diplomatiche e politiche, esaltando la cooperazione internazionale necessaria per organizzare un torneo che coinvolge tre nazioni enormi. Il Presidente ha voluto ribadire la solidità dei rapporti con i partner nordamericani, trasformando il palco del sorteggio in una vetrina per rivendicare i successi della sua amministrazione in termini di stabilità interna e internazionale.

RELAZIONI E SICUREZZA – «Abbiamo relazioni straordinarie con Canada e Messico, abbiamo lavorato a stretto contatto con questi due paesi. Il mondo adesso è un posto più sicuro, gli USA un anno fa non andavano tanto bene e ora andiamo molto bene. Grazie a tutti, divertitevi, è un grande onore»

Le parole di Trump, unite a quelle di Gianni Infantino, confermano come il Mondiale 2026 sia destinato a essere molto più di una competizione calcistica: sarà una dimostrazione di forza organizzativa e un palcoscenico globale dove sport e geopolitica si intrecceranno per un mese intero tra Stati Uniti, Messico e Canada.