Calcionews24
·14 de outubro de 2025
Pinamonti Sassuolo, l’attaccante si racconta: «Ci sarà da battagliare tutto l’anno, questo è un campionato difficile. Icardi, Conte, Matic: vi dico tutto»

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·14 de outubro de 2025
Andrea Pinamonti, a ventisei anni, è uno dei pilastri del Sassuolo di Fabio Grosso, forte di due gol in Serie A e di essere stato capace di andare tre volte in doppia cifra nelle ultime quattro stagioni. L’attaccante guarda lontano, dentro e fuori dal campo: la nascita del piccolo Adam e poi un orizzonte da colorare, magari d’azzurro.
LA GIOIA DELLA PATERNITA’ – «Bellissima, è stata la gioia più grande della mia vita. Non lo comprendi fin quando non la provi. Sono papà da poco più di due settimane, tutto gira intorno a lui, sento una grande responsabilità. All’inizio sei un po’ spaesato. Come un gol in finale di Champions? No, nulla è paragonabile a un’emozione del genere».LA STAGIONE DEL SASSUOLO – «Ci sarà da battagliare tutto l’anno, questo è un campionato difficile. Chi viene dalla Serie B come il Sassuolo magari può trovare qualche difficoltà in più, ma sono anche convinto che questo gruppo è pronto e carico per affrontare questa sfida così impegnativa».OBIETTIVO SALVEZZA – «Intanto puntiamo a quella. Poi, una volta raggiunta la salvezza, si può pensare, guardando la classifica, a che cosa eventualmente potremmo puntare. Ma nella testa mia e di tutto il gruppo c’è l’obiettivo di rimanere in Serie A».FABIO GROSSO – «Ho fatto con lui anche il ritiro dell’anno scorso. Questa estate abbiamo parlato tanto, mi ha spiegato cosa vuole da me, sento la sua fiducia, stiamo lavorando bene. Il mister si confronta tanto con i giocatori, è un aspetto molto importante».IL TRIDENTE – «Di certo porta tanti benefici, anche se per un attaccante centrale non è facile da interpretare. Se non si fa un bel lavoro di squadra c’è il rischio di isolarsi troppo. Parliamo spesso con l’allenatore di come fare per restare tutti connessi. Con Berardi e Laurienté ci conosciamo da anni, andiamo d’accordo anche fuori dal campo. Dobbiamo ancora limare qualche dettaglio per rendere al massimo».
MATIC É UN VANTAGGIO – «Sì, è un grande valore aggiunto. Sia tecnico, che in spogliatoio. Una guida per i più giovani e dentro al gruppo si fa sentire».IN ESTATE SEMBRAVA IN PARTENZA – «Sì, non ho mai detto di voler andare via. Le voci di mercato non sono le mie. Ho lavorato dall’inizio per farmi trovare pronto».COSA DEVE FARE PER ANDARE IN NAZIONALE – «Non saprei. Se mi guardo indietro sono soddisfatto, non era scontato arrivare a certe cifre a 26 anni. Ma so che devo crescere ancora. Devo fare di più per arrivare a togliermi qualche sfizio e qualche sassolino»
ICARDI – «Ha fatto tanto per me. Dentro e soprattutto fuori dal campo. A 18 anni avevo lasciato la foresteria e stavo cercando casa. Mauro mi ha ospitato e mi portava agli allenamenti perché non avevo ancora la patente. Un ragazzo di cuore, di una generosità incredibile».CONTE – «Fare un anno con lui è stato fondamentale per il mio percorso».INTER CAPITOLO CHIUSO – «Non ha molto senso parlare del futuro. Mi hanno preso a quattordici anni e mi hanno portato in Serie A. Per l’Inter provo una enorme riconoscenza».IL MONDIALE – «Non so come catalogarlo: se definirlo un obiettivo oppure un sogno. Un calciatore non può non pensare alla propria Nazionale. Quindi ci proverò fino alla fine».
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