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·22 de dezembro de 2025

San Siro tra campo e tribunale: dai ricorsi alla vendita a Inter e Milan

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San Siro continua a far parlare di sé, tra i vari ricorsi e la vendita a Inter e Milan. Vediamo nello specifico che cosa sta succedendo

Il futuro dello stadio Giuseppe Meazza e delle aree circostanti resta sospeso tra le ambizioni dei club e la giustizia amministrativa. Come rivelato da documenti consultati da Calcio e Finanza, sono attualmente quattro i ricorsi pendenti presso il TAR della Lombardia che minacciano di rallentare i piani della Beneamata e del Milan. Il Comune di Milano si è ufficialmente costituito in giudizio per difendere la legittimità delle delibere che aprono alla vendita dell’area.

Le battaglie dei comitati e dei cittadini

I primi due fronti legali riguardano il “pubblico interesse” sulla demolizione dello storico impianto. Il primo ricorso, presentato da Gabriella Bruschi insieme a 66 cittadini, contesta la delibera del 2021 che prevedeva l’abbattimento del Meazza per far spazio a un distretto sportivo multifunzionale.


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Un’azione speculare è stata intrapresa dall’Associazione Gruppo Verde San Siro, i cui esponenti sono da tempo schierati a difesa del parco e della struttura esistente. In entrambi i casi, il TAR ha respinto le richieste di sospensiva, ma si attende ancora l’udienza di merito per scrivere la parola fine.

La compravendita e il nodo procedurale

Il contenzioso si è recentemente spostato sulle linee di indirizzo per la vendita del compendio immobiliare “Ambito GFU San Siro”. Un terzo ricorso punta il dito contro la delibera n. 324/2025, che definisce le modalità con cui i meneghini e i rossoneri dovrebbero acquisire lo stadio e i terreni limitrofi.

L’ultimo capitolo giudiziario, invece, ha una natura più politica e procedurale. Riguarda la delibera consiliare di settembre 2025 ed è stato sollevato da un consigliere comunale. Al centro della disputa vi sarebbe la presunta lesione delle prerogative dei consiglieri, lamentando irregolarità nella gestione degli emendamenti e nelle commissioni. L’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Sala ritiene l’impugnazione inammissibile, difendendo la correttezza di un iter che vede protagonisti non solo Palazzo Marino, ma anche Cristian Chivu, l’ex difensore romeno ora tecnico dei nerazzurri, che attende con ansia una casa moderna per i propri giocatori.

Nonostante i ricorsi, la compagine milanese prosegue il dialogo con le autorità, sperando che le aule di tribunale non diventino l’ennesimo ostacolo insormontabile verso la modernizzazione.

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