Lazionews24
·24 de setembro de 2025
Tommaso Paradiso: «Lazio ormai è il giocatolo di Lotito, un sequestro. Tifosi Roma sperano resti a lungo»

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·24 de setembro de 2025
Un’analisi amara, un grido di dolore che arriva da un tifoso eccellente. Il cantautore Tommaso Paradiso, da sempre legato ai colori biancocelesti, è intervenuto a Radiosei per commentare il momento difficile della Lazio, ma le sue parole sono andate ben oltre il campo, trasformandosi in un attacco diretto e appassionato al presidente Claudio Lotito e alla sua gestione.
Paradiso ha descritto un paradosso doloroso, quasi surreale, che fotografa lo stato d’animo di una parte della tifoseria, arrivata a un punto di rottura. «‘Lotito resisti, non mollare, tieni duro, non te ne andare’, queste non sono frasi dette dai tifosi laziali ma dai cugini romanisti, mentre sempre più spesso capita di ascoltare disperati i tifosi laziali che si augurano perfino di non vincere un derby con la speranza ingenua, romantica e, ripeto, disperata, che cambi qualcosa. Come quando nella vita siamo consci di dover attraversare il dolore per sconfiggere un male più grande, a questo paradosso siamo arrivati: il tifoso romanista che auspica un futuro longevo al presidente della Lazio e quello laziale che è disposto a vedere la sua squadra del cuore sprofondare pur di immaginare una sorte diversa».
L’artista ha poi rivolto il suo sfogo direttamente al presidente, accusandolo di aver trasformato il club in un affare privato, perdendo di vista la sua anima popolare. «Sta raccontando storie che non coincidono con la realtà. Poi aggiungo un parere personale: questo è accanimento. Presidente, lei si deve rendere conto che non sta gestendo una cosa di famiglia ma la Società Sportiva Lazio che è un mondo che coinvolge migliaia di persone. Questa non è più la Lazio, è un affare di famiglia. Io tifo la Lazio non il giocattolo del presidente Lotito, questo è un sequestro. Questa non è la Lazio in cui sono nato. Oggi si parla di tutto tranne che di campo e di calcio. Si parla di bilancio, questo è un incubo, non il calcio. Mi auguro che qualcuno che le è molto vicino le faccia aprire gli occhi: questo non è la Lotitese, è la Lazio».
Parole durissime, che danno voce a un malcontento profondo e testimoniano una frattura che non è più solo legata ai risultati, ma all’identità stessa del club.
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