Juventusnews24
·22 de dezembro de 2025
Trevisani senza filtri sulla Juve: «La squadra di Spalletti è in corsa per lo scudetto? Ha solo due pedine di quel livello». I nomi fatti dal giornalista

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·22 de dezembro de 2025

L’entusiasmo generato dalle due vittorie consecutive e dal successo nel big match contro la Roma ha inevitabilmente riacceso il dibattito sulle reali ambizioni della Juventus. Se gran parte della critica sportiva inizia a vedere nei bianconeri una candidata credibile per la rimonta tricolore, dagli studi di Mediaset arriva una voce fuori dal coro, decisamente più scettica e tagliente. Durante la trasmissione Pressing, il giornalista Riccardo Trevisani ha raffreddato i facili entusiasmi con un’analisi che suona come una sentenza definitiva sulla qualità complessiva dell’organico a disposizione di Luciano Spalletti. Secondo il noto opinionista, la rosa attuale presenta lacune strutturali evidenti che la pongono ancora un gradino sotto le dirette concorrenti per il titolo.
Trevisani non usa mezzi termini e traccia una linea netta di demarcazione all’interno del mondo Juve. Da una parte ci sono le eccellenze assolute, quelle capaci di fare la differenza e di trascinare il gruppo verso traguardi ambiziosi; dall’altra c’è il resto della squadra, giudicato non sufficientemente qualitativo per reggere la pressione di una corsa allo Scudetto. Il “salvagente” bianconero ha solo due nomi: l’allenatore e il numero 10.
TREVISANI – «La Juve ha Spalletti e Yildiz da scudetto, tutto il resto non è da scudetto».
Un giudizio durissimo che isola il talento cristallino di Kenan Yildiz e la sapienza tattica di Luciano Spalletti come unici baluardi di speranza. Per Trevisani, il tecnico toscano è il vero valore aggiunto, capace di mascherare i limiti di un gruppo che, tolto il fantasista turco, viene definito implicitamente mediocre per certi livelli. Questa analisi pone un carico di responsabilità enorme sulle spalle dei due protagonisti citati: se la Juve vuole davvero competere fino alla fine, dovrà sperare che il suo mister continui a fare miracoli e che la sua stella brilli costantemente, perché il “resto” non offre le garanzie necessarie per vincere.
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