Vlahovic è il simbolo della Juve: i bianconeri devono rinascere e possono farlo grazie ai gol e alla cattiveria del serbo – VIDEO di Andrea Bargione | OneFootball

Vlahovic è il simbolo della Juve: i bianconeri devono rinascere e possono farlo grazie ai gol e alla cattiveria del serbo – VIDEO di Andrea Bargione | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Juventusnews24

Juventusnews24

·30 de outubro de 2025

Vlahovic è il simbolo della Juve: i bianconeri devono rinascere e possono farlo grazie ai gol e alla cattiveria del serbo – VIDEO di Andrea Bargione

Imagem do artigo:Vlahovic è il simbolo della Juve: i bianconeri devono rinascere e possono farlo grazie ai gol e alla cattiveria del serbo – VIDEO di Andrea Bargione

Vlahovic è il simbolo della Juve: i bianconeri devono rinascere: il VIDEO analisi dopo la prestazione contro l’Udinese

La Juventus ha un disperato bisogno di ripartire, di ritrovare un’anima dopo l’esonero di Igor Tudor e una striscia di risultati che l’aveva fatta sprofondare in un buco nero. La vittoria contro l’Udinese, guidata dall’allenatore ad interim Massimo Brambilla, è stata la prima boccata d’ossigeno. Ma se questa squadra vuole davvero rinascere, deve aggrapparsi ai suoi leader. E nella serata più delicata, Dusan Vlahovic ha risposto presente, dimostrando di voler essere lui il simbolo di questa ripartenza.

Come analizzato da Andrea Bargione nella nuova puntata di Upload su Juventusnews24, la prestazione del serbo contro i friulani va ben oltre il tabellino. Non è solo il gol, è la cattiveria che ha messo in campo. È il messaggio forte e chiaro che ha mandato a tutti: ai tifosi, alla società e al nuovo allenatore in arrivo, Luciano Spalletti.


Vídeos OneFootball


Vlahovic: il retroscena della standing ovation

Il momento chiave, come raccontato in Upload, è arrivato al minuto 89. Al momento della sostituzione, l’Allianz Stadium, che pure aveva fischiato la squadra all’intervallo, si è alzato in piedi per tributargli una standing ovation sentita, potente, accompagnata dal coro “Dusan! Dusan!”. Un gesto che sa di pace, un abbraccio che scaccia settimane di critiche, panchine e voci di mercato. Vlahovic ha risposto applaudendo commosso: un patto d’acciaio si è riformato.

I tifosi non hanno applaudito solo il gol su rigore (che pure mancava da quattro partite all’attacco bianconero), ma l’atteggiamento. Hanno visto un giocatore che si è conquistato quel rigore con astuzia e fame, che ha lottato su ogni pallone, che ha corso per 50 metri palla al piede a Madrid, che ha messo il fisico al servizio di una squadra spaesata. In una Juve senza Bremer (infortunato) e senza una guida tecnica stabile, è stato lui a prendersi la responsabilità.

Dusan Vlahovic: il messaggio a Spalletti

Questo è il messaggio che il serbo manda al suo (probabile) nuovo allenatore. Come sottolineato da Bargione, Vlahovic sta dicendo a Spalletti: “Io ci sono, sono questo”. Dopo un periodo buio, in cui la sua gestione è stata confusa e il suo futuro messo in discussione, il numero 9 vuole tornare a essere il centravanti titolare indiscusso. La sua prestazione è una candidatura, la sua grinta è la promessa di un nuovo inizio. Spalletti, noto per la sua capacità di esaltare i centravanti (da Dzeko a Osimhen), troverà un giocatore pronto a mettersi a disposizione, affamato e determinato.

Il suo atteggiamento in campo è la traduzione di quel “Lotterò fino alla fine” che la Juve si aspetta da lui. Non è più tempo di equivoci tattici o di musi lunghi: Vlahovic ha capito che la rinascita della Juve passa dai suoi gol e dalla sua cattiveria. La Vecchia Signora ha ritrovato il suo leader offensivo, l’uomo che può trasformare una stagione nata male in un percorso di riscatto. La scossa è arrivata, e porta la sua firma.

Saiba mais sobre o veículo