Juventusnews24
·09 de novembro de 2025
Zhegrova e quella «follia» secondo Spalletti: pregi e difetti del suo Juve Torino, i numeri non mentono. Dentro al derby della Mole del kosovaro

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·09 de novembro de 2025

Energia pura, ma troppa frenesia. L’ingresso in campo di Edon Zhegrova nel Derby della Mole contro il Torino è stato un concentrato di luminosità, ma anche di grande confusione. Il fantasista kosovaro, entrato per gli ultimi 25 minuti, ha provato a spaccare la partita, riuscendo a creare l’occasione più nitida per i suoi, ma pagando dazio con un gran numero di errori tecnici.
I numeri della sua prestazione (dati Sofascore) raccontano una prestazione a due facce. Luciano Spalletti lo ha inserito per dare imprevedibilità, e Zhegrova ha risposto presente sul fronte della creazione: in soli 34 tocchi, è riuscito a servire un passaggio chiave e a creare una grande occasione da gol (0.11 xA). È stato l’unico a provare a saltare l’uomo con continuità, tentando 4 dribbling (due dei quali riusciti).
Il rovescio della medaglia, però, è stato significativo. A fronte di questa creatività, Zhegrova ha perso ben 11 palloni, quasi un terzo di tutti quelli toccati. Una statistica allarmante, che testimonia la sua tendenza a forzare la giocata.
Questa frenesia si è vista anche in fase di conclusione e rifinitura. L’esterno bianconero ha provato due tiri, ma entrambi sono stati respinti dalla difesa granata, senza mai impensierire il portiere avversario (0 tiri in porta). Anche i suoi cross sono stati imprecisi: su 6 tentativi, solo uno ha raggiunto un compagno. Inoltre, la sua precisione nei passaggi nella metà campo avversaria si è fermata a un deludente 44%.
In un momento in cui la Juventus ha un disperato bisogno di fantasia offensiva, il talento di Zhegrova è un’arma preziosa: servirà trasformare questo caos adrenalinico in concretezza.
Intanto, proprio Spalletti ha parlato di lui nella conferenza stampa post partita: «Il ragazzo è svelto e sveglio. Poi bisogna fare quel tipo di partita lì. Baroni sa di avere calciatori forti in campo aperto. Quando ripartono non diventa più la partita di Conceicao e Zhegrova, a fare ricomposizione 60 metri perdi. Poi se decidono di star là può davvero diventare una spina nel fianco. Ha questa follia di tirar fuori cose che non sa nessuno lui, quando ti punta – come Yildiz – non sa nemmeno lui come fa. Abbiamo cartucce importanti da sparare».









































