Abate si racconta: «Responsabilità per chi mi ha dato questa opportunità. Obiettivo? La salvezza. I giovani si esprimono se… Io allenatore? Inizialmente volevo fare questo!» | OneFootball

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·21. November 2025

Abate si racconta: «Responsabilità per chi mi ha dato questa opportunità. Obiettivo? La salvezza. I giovani si esprimono se… Io allenatore? Inizialmente volevo fare questo!»

Artikelbild:Abate si racconta: «Responsabilità per chi mi ha dato questa opportunità. Obiettivo? La salvezza. I giovani si esprimono se… Io allenatore? Inizialmente volevo fare questo!»

Abate si è raccontato al Corriere dello Sport in vista della nuova bella, ma difficile, avventura sulla panchina della Juve Stabia. Le sue parole

La Juve Stabia sta facendo bene nel campionato di Serie B pur vivendo una situazione difficile. A guidarla è Ignazio Abate, allenatore emergente, storico giocatore del Milan. Il Corriere dello Sport lo ha intervistato.

COME VIVE UN CLUB COMMISSARIATO«Con grande responsabilità nei confronti di chi mi ha dato questa opportunità. E con sentimento, perché ci metto il cuore da sempre in ogni cosa che faccio. Con equilibrio in un campionato difficile che non può essere affrontato diversamente».


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HA BATTUTO INZAGHI«Per carattere non riesco a godermi a fondo le cose. Sapevamo che sarebbe stata dura contro una squadra fortissima che alla fine concorrerà per la A. Ma noi dobbiamo vivere tutto come una grande occasione da cogliere e per step di crescita».

PROSSIMA AVVERSARIA: LA SAMP«In casa siamo fastidiosi perché riusciamo a esprimerci con personalità. Dobbiamo migliorare in trasferta. Ma i ragazzi sanno che c’è un percorso da fare».

PERCHÉ HA SCELTO DI ALLENARE«Ero proiettato verso una funzione dirigenziale. Feci il corso per diventare allenatore e capii che era quella la mia strada. Sono felice perché sono partito dal settore giovanile del Milan. Ho voglia di imparare. Spero di migliorare con questo gruppo».

I SUOI MAESTRI«Reja è stato un papà a Napoli, avevo solo 17 anni ed era la mia prima esperienza fuori casa. Ognuno mi ha lasciato qualcosa, ma serve poi metterci del tuo. Ricordo con grande affetto Malesani a Empoli… Allegri è stato un maestro nella gestione… Ricordo anche Francesco Bertuzzo e Marino Frigerio nel settore giovanile».

MILAN NEL CUORE«Sono diventato uomo in quella società straordinaria… mentalità, professionalità, dovere… ma sono cresciuto anche grazie ai valori della mia famiglia… una fortuna averli avuti».

LA TERNANA«È stata la mia prima esperienza tra i professionisti… siamo ripartiti da una retrocessione… il gruppo si è formato e abbiamo fatto un torneo di valori morali alti… questo resta».

IL SUO CALCIO«Credo che esprimersi bene ti dia più possibilità di vincere… occorre sacrificio nei duelli che dipendono dall’impegno di ogni calciatore».

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LE IDEE«Non sono un integralista… oggi bisogna saper giocare in modo relazionale, non solo posizionale. E senza mai rinunciare al coraggio».

LE DIFFICOLTÀ DEL CLUB«Nelle difficoltà è necessario isolarsi e reagire… ciò che non puoi controllare porta via energie… il direttore Lovisa è stato fondamentale per evitare alibi».

I GIOVANI«I giovani si esprimono in un contesto sano… lo zoccolo duro della scorsa stagione ha dato una grande mano… serve infondere fiducia».

I TALENTI DELLA B«Stabile e Reale, De Pieri e Mannini hanno potenzialità. Cissé è un talento, Berti era già forte».

PERCHÉ NON SI DANNO OPPORTUNITÀ AI TALENTI«Il discorso è complesso… tutti dovremmo chiederci se facciamo il massimo… la C è formativa… seconde squadre? Sì, se funzionali alla crescita… l’ossessione dei risultati non funziona coi baby… Esposito e Camarda sono esplosi giocando sotto età».

LA NAZIONALE«Servono regole diverse e spazi più ampi. Se non siamo andati ai Mondiali il problema non è solo generazionale».

CHI GIOCA MEGLIO IN B«Il Frosinone e il Venezia sono propositivi… Stroppa cerca sempre un gioco dominante… Alvini ribalta bene l’azione… noi ci proviamo».

L’OBIETTIVO STAGIONALE«La salvezza. Bisogna arrivare velocemente ai 46 punti. Questo torneo è pieno di difficoltà. Meglio non farsi illusioni».

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