Juventusnews24
·22. Dezember 2025
Ardoino allo scoperto: «Non ritiriamo la nostra offerta. Riteniamo che la Juventus abbia un potenziale inespresso, può fare molto meglio e vogliamo contribuire al cambiamento»

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Il futuro societario della Juventus continua a tenere banco nelle cronache finanziarie internazionali, intrecciandosi con le ambizioni di espansione globale del brand. Dopo il secco “no” incassato recentemente dalla holding Exor di fronte a una proposta d’acquisto complessiva monstre da 1.1 miliardi di euro, il colosso delle criptovalute Tether non sembra affatto intenzionato a battere in ritirata o a disimpegnarsi.
L’azienda, che attualmente detiene già una quota strategica pari all’11,5% delle azioni del club bianconero, ha ribadito con estrema fermezza la propria posizione attraverso le parole del suo CEO, Paolo Ardoino. In una lunga intervista concessa al Corriere del Ticino, il manager ha confermato la volontà di voler fornire un contributo ancora più importante e significativo, spinto da una fede calcistica condivisa con il socio Giancarlo Devasini.
La visione di Tether va ben oltre il semplice tifo da stadio: Ardoino identifica nella Vecchia Signora un gigante economico e sportivo con margini di crescita enormi, soprattutto sul fronte dell’innovazione tecnologica e dell’engagement nei nuovi mercati.
POTENZIALE – «Io e Giancarlo Devasini siamo grandi tifosi della Juventus, ma crediamo anche che oggi abbia un enorme potenziale inespresso: 200 milioni di fan nel mondo, molti nei mercati emergenti che noi serviamo con Tether. Possiamo aiutare il club a interagire meglio con questi fan e portare tecnologie avanzate, al pari dei grandi big della tecnologia, dall’intelligenza artificiale all’analisi delle performance».
Nonostante la chiusura momentanea della famiglia Agnelli-Elkann alla cessione del pacchetto di maggioranza, la proposta finanziaria non decade. Ardoino lascia la porta spalancata, offrendo supporto per un’evoluzione digitale necessaria, anche da socio di minoranza attivo.
OFFERTA – «Se qualcuno vuole vendere, secondo le regole di mercato noi possiamo comprare e non ritiriamo l’offerta. Riteniamo che la Juventus possa fare molto meglio e vorremmo contribuire a un cambiamento positivo, anche senza necessariamente controllarla interamente».
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