Juventusnews24
·4. Dezember 2025
Luca Momblano: «Conte è un capopopolo, ma a Napoli è nemico di tutti tranne che della Juve. Su Spalletti invece dico questo» – VIDEO

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L’attesa per il big match di domenica sera tra Napoli e Juventus sale di ora in ora. Nella nuova puntata di Tribuna Juve, Paolo Rossi ha ospitato il giornalista Luca Momblano per analizzare i temi caldi della sfida, concentrandosi in particolare sul duello a distanza tra i due allenatori, Antonio Conte e Luciano Spalletti, e sulla loro evoluzione comunicativa rispetto alle esperienze passate sulle panchine opposte.
Rispondendo alla domanda su quanto siano cambiati i due tecnici rispetto alle loro versioni “originarie”, Momblano ha offerto una lettura sorprendente, sottolineando una continuità di fondo nel carattere di Conte, ma con una differenza sostanziale e strategica per quanto riguarda il suo rapporto attuale con i colori bianconeri.
CONTE E LA JUVE – «Io ti sorprenderò, Secondo me non sono cambiati molto. C’è una sostanziale differenza in Conte, nel senso che Conte a Torino era nemico di tutti e a Napoli è nemico di tutti tranne che della Juventus. Questo stando alla sua comunicazione. Quindi lui, quando c’è di mezzo la Juventus, tende a sgombrare sempre il campo da equivoci. Lo ha fatto dal primo giorno del suo insediamento a Napoli, l’attenzione che pone nelle parole a ridosso delle gare con la Juve o in generale anche negli atteggiamenti. Lui dal suo punto di vista, visto che la domanda è questa Paolo, ti dico secondo me non ha attuato una grande differenza. È un capopopolo Anche a Napoli difende il gruppo di lavoro, attacca quando c’è da andare all’attacco è sempre molto discutibile ma trasparente e la sua comunicazione non mi pare più controllata. Ovviamente parlo della comunicazione legata a quello che per lui comanda, cioè il centrare l’obiettivo. Quindi la differenza è che c’è una virgola dal suo punto di vista sulla quale fare attenzione, che è parlare della Juventus. Quando era a Torino non c’erano differenze, tutti erano avversari da battere alla stessa maniera»
L’analisi si è poi spostata sull’attuale allenatore della Vecchia Signora. Secondo Momblano, Spalletti ha uno stile comunicativo meno incisivo a parole rispetto al collega, ma decisamente più teatrale nei gesti, contrapponendo le sue metafore alla concretezza sanguigna dell’allenatore del Napoli.
SPALLETTI DA PALCOSCENICO – «Per quanto riguarda Spalletti sarò più sbrigativo, Paolo. Io trovo Spalletti in generale meno interessante dal lato puramente comunicativo. Non si ricordano, secondo me, celebri conferenze a Napoli, qualcosa in più all’Inter, ma perché aveva grane interne. C’è da dire che lui è molto più gestuale, se vogliamo, cioè ti rimane la mano ad Allegri e ti rimane la protesta in favore di camera. Mi pare in un Sampdoria-Napoli nel quale fa una sorta di teatrino di fronte alle telecamere delle tv. Cioè lui e più da palcoscenico. Conte è un po’ più non da camera ma da contesto, cioè il campo, il calcio, i punti. in generale, le metafore di Spalletti contro il sangue di Antonio Conte»









































