McKennie inesauribile: spirito di sacrificio all’ennesima potenza anche se paga di lucidità con la palla tra i piedi. Il voto del texano | OneFootball

McKennie inesauribile, la pagella della Gazzetta premia il texano con un 6 dopo la gara contro il Milan, esaltandone l’impegno e il sacrificio

Nonostante il pareggio a reti inviolate contro il Milan, la prestazione di alcuni singoli della Juventus è stata oggetto di attenta analisi da parte della stampa. Weston McKennie, il centrocampista americano tornato titolare in mediana, ha ricevuto una valutazione sufficiente, a testimonianza di una partita giocata con grande intensità e dedizione. La Gazzetta dello Sport, in particolare, ha voluto sottolineare l’impegno profuso dal giocatore, un elemento che lo rende prezioso per il tecnico Igor Tudor.

La pagella del quotidiano sportivo ha evidenziato come il tratto distintivo della prestazione di McKennie sia stato il suo spirito di sacrificio, fondamentale per il centrocampo della Vecchia Signora contro un avversario di alto livello. Il suo lavoro in fase di non possesso è stato cruciale, con l’americano sempre pronto a dare una mano alla difesa.

MCKENNIE 6 – Spirito di sacrificio all’ennesima potenza: chiude su Modric, fa lo stesso su Rabiot. Alla fine paga in lucidità non appena si ritrova con la palla tra i piedi.

L’analisi della Gazzetta ha elogiato la sua capacità di marcatura e contenimento, citando gli interventi decisivi su due giocatori chiave del Milan, ovvero Luka Modric e Adrien Rabiot. La sua instancabile corsa gli ha permesso di essere presente in tutte le zone calde del campo, garantendo un filtro importante. Tuttavia, la stessa valutazione sottolinea come l’enorme sforzo fisico sostenuto abbia avuto una conseguenza diretta in fase di possesso palla. La sua lucidità è venuta meno negli ultimi metri, un aspetto che gli ha impedito di essere più incisivo nelle manovre offensive della Juve.

Nonostante il calo in fase di costruzione, la sufficienza piena per Weston McKennie è una conferma della sua importanza negli schemi di Igor Tudor, specialmente in partite dove l’agonismo e il lavoro sporco sono prioritari.